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Sahara Occidentale, assalto dell’esercito marocchino al campo saharawi: diversi morti

di Maria Elena Perrero |8 Novembre 2010 18:22

Tra i tre e i 15 morti e centinaia di feriti. E’ questo il bilancio ancora provvisorio dell’assalto compiuto dall’esercito marocchino per sgomberare un accampamento saharawi nei pressi di Laayoune, nel giorno in cui si aprono a New York gli ennesimi negoziati sul futuro del Sahara occidentale. Lo hanno detto all’ANSA fonti ufficiali saharawi e marocchine.

Tra la popolazione saharawi, ”un giovane di 26 anni, Babi Mahmoud El Gargar, è stato ucciso”, ha detto il ministro degli esteri della Repubblica araba saharawi democratica (Rasd, autoproclamata), Mohamed Salem Ould Salek. ”Sappiamo però di una decina di morti e centinaia di feriti”, ha aggiunto, sottolineando che il bilancio è destinato a crescere.

Intanto, fonti ufficiali di Rabat riferiscono di ”due agenti marocchini uccisi e di 70 feriti negli scontri”. Questa mattina alle 6:30, l’esercito marocchino ha circondato l’accampamento. Lacrimogeni, cannoni ad acqua, proiettili di gomma e manganelli sono stati usati inizialmente dagli agenti marocchini per disperdere i 20 mila saharawi che, dal 19 ottobre, si erano accampati alla periferia di Laayoune per protestare contro le difficili condizioni di vita nei territori occupati.

”In seguito – ha aggiunto Ould Salek – hanno usato armi con proiettili veri e hanno appiccato il fuoco alle tende dell’accampamento”. ”Gli ospedali sono pieni”, ha aggiunto anche se ”i saharawi hanno paura della repressione marocchina e stanno nascondendo i feriti nelle case”.

In queste ore ”alcuni elicotteri sorvolano la città mentre l’esercito è all’inseguimento dei saharawi fuggiti dall’accampamento”. Tutt’altra versione, arriva invece da Rabat che parla di ”un intervento per liberare donne, anziani e bambini detenuti nell’accampamento da un gruppo di persone con precedenti giudiziari”.

”L’intervento – si legge in una nota dell’ambasciata del Marocco ad Algeri – è durato meno di un’ora e ha permesso di smantellare completamente l’accampamento”.

Oggi si aprirà a Greentree, vicino a New York, il terzo round di negoziati diretti tra il Polisario (il movimento politico che rappresenta il popolo saharawi) e il Marocco. Alle trattative, organizzate sotto l’egida dell’Onu, parteciperanno in veste di osservatori anche i Paesi vicini, Mauritania e Algeria, da sempre al fianco dei saharawi.

L’azione di forza di oggi e le dichiarazione fatte da Mohamed VI in occasione del 35° anniversario della storica ”marcia verde”, con cui Rabat prese il controllo dell’ex colonia spagnola, non lasciano presagire nulla di buono. Senza mezzi termini, il sovrano ha accusato Algeri di essere responsabile della situazione del Sahara occidentale. Le trattative condotte fino ad oggi non hanno prodotto nessun risultato.

Il Polisario continua a reclamare l’organizzazione di un referendum che ”permetta ai saharawi di scegliere liberamente il proprio futuro”, votando per l’indipendenza, l’autonomia o l’annessione al Marocco. Rabat e’ disposta a concedere un’autonomia alla regione, ricca di risorse minerarie ed energetiche, ma sotto sua sovranità.

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