EDINBURGO, GRAN BRETAGNA – I sostenitori dell’indipendenza della Scozia hanno lanciato venerdi la più vasta campagna popolare nella storia scozzese, che se avrà successo porrebbe fine all’unione con l’Inghilterra, che dura da 305 anni, ed alla digregazione del Regno Unito, che comprende attualmente Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord.
Sfruttando rivalità storiche, orientamenti politici diversi e la convinzione che al parlamento di Londra non interessano gli interessi della Scozia, la campagna, denominata ”Yes Scotland”, punta ad indire un referendum nel 2014 e diventare indipendente nel 2016.
Se gli aneliti insipendentisti degli scozzesi avessero successo la Gran Bretagna si troverebbe di fronte a seri problemi. La flotta britannica di sottomarini nucleari Trident si trova in Scozia, gli introiti provenienti dal petrolio scozzese sono un cespite importante per il governo di Londra e a giudizioa degli analisti questi troverebbe difficile mantenere la stessa influenza negli organismi internazionali come il Consiglio di Sicurezza dell’Onu e nell’Unione Europea.
”Il problema principale per la Gran Bretagna è la difesa”, rileva il professor John Curtice dell’università di Strathclyde, ”perchè bisognerebbe vedere se una Scozia indipendente le cosentirebbe di mantenervi le sue installazioni nucleari”. Il leader del movimento per l’indipendenza, capo del Partito Nazionale Scozzese (SNP) e primo ministro, Alex Salmond, ha dichiarato che la Scozia vorrà avere le sue proprie forze armate e non accetterà la base di sottomarini nucleare, situata presso Glasgow.
La Scozia indipendente vuole diventare poi ‘vichinga’, nel senso che preferirebbe enfatizzare di piu’ le proprie similarita’ e legami commerciali con i Paesi scandinavi anziche’ con il la Gran Bretagna. E’ quanto emerge da un piano provvisorio per una Scozia indipendente redatto dal partito nazionalista Snp, che spera di sfruttarlo per la campagna per il referendum sull’indipendenza.
Da esso si evince che i vertici dell’Snp vogliono che la Scozia guardi a nord e a est e non piu’ al Regno Unito e al Commonwealth per le proprie alleanze strategiche e commerciali. Negli ultimi due anni, i vertici del partito, tra cui lo stesso Salmond, hanno compiuto sempre piu’ visite in Scandinavia, nel tentativo di aprire la strada a nuove collaborazioni, soprattutto nel settore dell’energia elettrica e dell’esplorazione per il petrolio e il gas.
Il documento, del quale alcuni membri dell’Snp hanno anticipato i punti essenziali all’Independent, potra’ essere anche usato come base per i negoziati tra Edimburgo e Londra qualora l’indipendenza la spuntasse al referendum. Salmond spingera’ per ottenere per la Scozia il 9% (percentuale pari al numero di abitanti) degli asset del Regno Unito, incluso il suo arsenale militare.