Serbia-Croazia, segnali di distensione

BELGRADO, 2 SET – I presidenti di Serbia e Croazia, Boris Tadic e Ivo Josipovic, hanno ribadito in un incontro a Belgrado l'importanza di buone relazioni tra i due paesi ex jugoslavi, che non possono essere messi in pericolo dalle dichiarazioni troppo animose dei rispettivi politici. Allusione questa al duro scambio di accuse avvenuto nei giorni scorsi fra il premier croato Jadranka Kosor e il ministro degli esteri serbo Vuk Jeremic.

La Kosor ha detto a Pristina che la Croazia è il migliore amico del Kosovo indipendente e che Zagabria non ha più bisogno di chiedere il permesso a Belgrado per le sue decisioni, come ai tempi della vecchia Jugoslavia comunista. Le ha risposto Jeremic affermando che chi ha Jadranka Kosor per amico non ha bisogno di nemici.

''I due presidenti hanno sottolineato che le relazioni tra Serbia e Croazia sono troppo importanti per i due paesi, per i due popoli e per l'intera regione perche' il loro sviluppo venga messa in pericolo da dichiarazioni esagerate'', ha detto la presidenza serba in un comunicato al termine del colloquio tra Tadic e Josipovic.

I due presidenti si sono impegnati a premere sui rispettivi governi affinché vengano risolte rapidamente tutte le questioni ancora aperte: rifugiati, persone scomparse, confini, successioni e diritti delle minoranze.

Tadic e Josipovic hanno riconosciuto il grande contributo da loro dato al miglioramento dei rapporti fra Belgrado e Zagabria e si sono impegnati ad andare avanti su questa strada, confermando al tempo stesso l'appoggio reciproco per la prospettiva europea.

Tadic e Josipovic parteciperanno domani a Viminacium, a est di Belgrado, a un vertice dell'Unesco sui problemi dell'arte e della riconciliazione, unitamente ai presidenti di altri paesi della regione balcanica.

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