Shalit, accordo per la liberazione tra Israele e Hamas

ROMA – Il governo israeliano e Hamas hanno raggiunto un accordo per la liberazione del soldato Gilad Shalit in cambio della scarcerazione di alcuni prigionieri palestinesi, secondo quanto afferma la tv Al Arabiya. ”Lo scambio di prigionieri palestinesi per Shalit verrà attuato tra alcuni giorni, con la mediazione dell’Egitto”, ha detto la tv panaraba senza citare la fonte.

”Sono lieto di poter finalmente dire ai genitori di Shalit, ho tenuto fede al mio impegno e vi restituisco vostro figlio”. Con queste parole il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha confermato il raggiungimento dell’accordo. Netanyahu ha detto che le trattative indirette con Hamas erano riprese nelle ultime settimane al Cairo e ha ringraziato sia la cancelliera tedesca Angela Merkel, per il contributo dato dalla Germania, sia il governo egiziano.

Poco prima il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak aveva inoltrato un messaggio di scuse all’Egitto per l’uccisione accidentale di alcuni militari egiziani avvenuta un mese fa al confine fra il Sinai e il Neghe. Lo afferma la televisione commerciale Canale 10. Secondo l’emittente, l’annuncio di Barak fa parte di un ‘pacchetto’ di intese – mediato dall’Egitto – legato allo scambio di prigionieri fra Israele e Hamas, legato alla liberazione di Ghilad Shalit.

Il portavoce delle Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, ha confermato stasera l’accordo di massima con Israele, mediato dall’Egitto, per uno scambio tra il caporale Ghilad Shalit e circa un migliaio di detenuti palestinese.

Gilad Shalit è stato catturato il 25 giugno 2006 mentre si trovava in un carro armato in territorio israeliano, ai margini della striscia di Gaza. Da allora è stato confinato a Gaza da Hamas, in totale isolamento. L’accordo prevede che Israele liberi i 1.000 prigionieri palestinesi in due tranche: la prima di 500 quando Shalit lascierà la Striscia di Gaza  per passare in Egitto, che sta mediando da anni, e gli ulteriori 500 quando tornerà in Israele. Tra i prigionieri liberati ci sarà anche Marwan Barghuti, leader di Tanzim (organizzazione armata legata a Fatah), condannato a 5 ergastoli. Ancora non è chiaro se Barghouti e altri sei miliziani di punta potranno restare nei Territori.

Il retroscena. Dietro allo scambio dei prigionieri fra Israele e Hamas  ci sarebbe stata la apertura di una ”finestra di opportunità”, di carattere regionale. Lo hanno detto fonti politiche israeliane, citate dai mass media.    Il riferimento è alla situazione creatasi con la ‘primavera araba‘: in particolare alla crisi nella relazioni fra Hamas e il regime di Bashar Assad a Damasco, aggiunta al desiderio della giunta militare in Egitto di conseguire un successo diplomatico. Viene inoltre citata una asserita necessita’ per Hamas di ottenere un vistoso successo agli occhi dei palestinesi da opporre a quello registrato da Abu Mazen (Anp) quando ha chiesto la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite.  ”Se ci fossimo lasciati sfuggire questa ‘finestra di opportunità’ – hanno aggiunto le fonti, citate da radio Gerusalemme – la vita di Shalit sarebbe stata in pericolo”.

La reazione dei familiari di Shalit.  ”Abbiamo ricevuto un aggiornamento. Speriamo che questi sviluppi siano seri”: lo hanno affermato i familiari del soldato Ghilad Shalit, che da oltre un anno sono accampati in una tenda a breve distanza dalla residenza del premier Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme.  ”Manteniamo un cauto ottimismo” hanno aggiunto. ”Anche in passato abbiamo visto infatti riunioni urgenti del governo”.

 

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