Il lamento della Siae: “La Cina paghi i diritti d’autore agli artisti italiani”

La Repubblica Popolare cinese rispetti i diritti d’autore degli artisti italiani. La richiesta è arrivata dal presidente della Siae, Giorgio Assumma, che coglie l’occasione dell’anno culturale della Cina in Italia per lanciare un appello alle autorità cinesi in visita a Roma.

Gli artisti italiani che vanno in tournee in Cina, ha spiegato il presidente della Società italiana degli autori e degli editori, ”lamentano il mancato pagamento dei diritti d’autore per l’esecuzione in pubblico e la trasmissione radiofonica e televisiva delle loro opere”. E i dati dei pagamenti alla Siae ”confermano questa difficile situazione”, ha sottolineato Assumma, ”in controtendenza rispetto ad altri Paesi asiatici, in primo luogo Corea e Vietnam”.

Assumma ha ricordato che lo scorso anno in Cina è stato ”affrontato il sistema tariffario relativo alle emissioni radiotv, che si basa su percentuali (ancora tuttavia piuttosto basse) sulle entrate pubblicitarie delle emittenti. Un primo importante successo”.

L’obbligo di pagamento dei diritti d’autore da parte delle emittenti radio televisive cinesi, però, ”è stato finora disatteso. L’unico barlume di speranza è dato dalla pubblicazione delle tariffe, in vigore dal 1 gennaio 2010, che alla Siae non ha comunque ancora portato alcun risultato tangibile”.

E’ ”un fatto”, ha concluso Assumma, che la Società d’autori cinese (MCSC) ”incontra serie difficoltà, le rimesse alla Siae sono assolutamente insufficienti a confermare l’uso del repertorio che invece incontra il favore del pubblico cinese, come dimostrano tournee trionfali di molti artisti italiani da Renzo Arbore a Bocelli”.

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