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Siria. Primo importante banco di prova per nuovo security team di Obama

di lgermini |28 Agosto 2013 11:01

Il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel

WASHINGTON, STATI UNITI – La crisi siriana rappresenta il primo importante banco di prova per il nuovo ‘security team’ della seconda amministrazione Obama. L’esperto John Kerry ha preso il posto di Hillary Clinton, alla guida del Dipartimento di Stato. Alla Difesa non c’e’ piu’ Leon Panetta, ma Chuck Hagel. Cambio anche alla Cia, dove John Brennan ha sostituito il controverso generale David Petraeus.

Per non parlare delle due ‘new entry’ fortemente volute dal presidente: Susan Rice, oggi alla Casa Bianca come massimo consigliere della National Security e Samantha Power, che ha preso il suo posto a capo della delegazione Usa all’Onu. Ovviamente, massima unita’ attorno al ‘Commander in Chief’: tuttavia per una volta il ruolo delle ‘colombe’ spetta a due maschi piuttosto attempati e con un backgrund militare, Kerry e Hagel. E quello dei ‘falchi’ a due giovani donne impegnate in passato nella cooperazione internazionale.

Proprio loro, Rice e Power, sono infatti considerate le piu’ interventiste’ del team. ‘Liberal’, cioe’ progressiste, ma favorevoli all’uso della forza quando si tratta di fermare un genocidio, ambedue sono rimaste in silenzio riguardo la crisi siriana sino a lunedi’ sera, quando una dopo l’altra hanno ‘twittato’ il loro appoggio a una ‘reazione’ americana di fronte all’uso del gas contro popolazioni civili. Sul fronte opposto, quello della prudenza, invece, i due uomini, ambedue veterani del Vietnam, Kerry e Hagel. Il primo impegnato da mesi a tessere una difficile tela diplomatica, il secondo, a capo del Pentagono, preoccupato dall’ingresso in un conflitto pieno di incognite.

Proprio Hagel, in passato, voto’ a favore della guerra in Iraq, e per quel pronunciamento piu’ tardi chiese perdono. E ora, lui, ex repubblicano moderato, piu’ volte nelle ultime settimane ha esitato prima di dare il via libera all’intervento armato. ”Nella mia vita ho visto l’orrore della guerra: per questo – disse durante la sua audizione al Congresso – dobbiamo essere prudenti prima di impiegare la nostra potenza militare”.

Questo nuovo security team è in stato di stand by perchè probabilmente nessun suo componente – o se per questo nessuno alla Casa Bianca – ha un’idea seppure approssimativa di quali sono le intenzioni di Obama riguardo all’attacco alla Siria. La crisi è sata discussa al telefono martedi da Obama e dal premier britannico David Cameron. Al centro del colloqui gli ultimi ragionamenti sulla crisi.

Nessuna decisione e’ stata presa su un’eventuale azione militare secondo quanto riferisce il Guardian sul suo sito online. Nell’ambito dei contatti transatlantici, anche il vice di Obama, Joe Biden, ha parlato di Siria con il numero due britannico Nick Clegg. “Stati Uniti e Gran Bretagna – informa un comunicato della Casa Bianca – si oppongono con forza all’uso di armi chimiche e Biden e Clegg si sono ripromessi di tenersi in strette consultazioni sulle potenziali risposte della comunita’ internazionale”.

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