Siria, Assad in tv: “Il complotto ci rafforzerà”. E chiama alle armi 64mila persone

BEIRUT – Il presidente siriano Bashar al-Assad ha tenuto l’annunciato discorso pubblico trasmesso in diretta dalla tv di Stato.  Il ”complotto ci rende più forti”, ha detto il presidente siriano nel discorso da un teatro di Damasco. ”Saluto i militari che hanno perso la vita, le famiglie dei martiri e i martiri che hanno versato il loro sangue per opporsi alla fitna (sedizione confessionale”, ha detto Assad. “I nostri problemi li risolveremo da soli. Stiamo cercando 64.000 persone”.

Si tratta del terzo intervento del rais di Damasco dall’inizio delle proteste il 15 marzo scorso. La prima risale al 30 marzo mentre la seconda e ultima al 16 aprile.

”Chi è dietro il complotto?”, si è chiesto il presidente siriano. ”Non è certo la prima volta che la Siria è oggetto di un complotto, sin dal periodo pre-indipendenza” (1946, ndr). La Siria è vittima del complotto per la sua politica regionale… i complotti sono come i microbi, si diffondono nel corpo dove il corpo è più debole…”, ha aggiunto il rais, che ha però assicurato che in questo terzo discorso non intende soffermarsi sul ”complotto” ma preferisce concentrarsi sulle ”questioni interne”.

Il presidente siriano ha annunciato che intende concedere un’altra amnistia generale. ”Ho chiesto al ministero della Giustizia di verificare la possibilità di concedere un’altra amnistia generale senza che la sicurezza dello Stato venga compromessa”, ha detto il rai’s parlando in diretta tv dall’aula magna dell’Università di Damasco.

Secondo quanto ha detto Assad, “armi ultramoderne e strumentazioni sofisticate ‘sono state trovate in possesso dei sabotatori e terroristi” di Jisr ash Shughur, cittadina nel nord-ovest della Siria al confine con la Turchia teatro di una vasta operazione militare di Damasco dall’inizio di giugno.

”Quel che i sabotatori hanno provato a fare a Jisr ash Shughur ha costituito una svolta nella loro strategia, che si era rivelata vana nelle settimane precedenti”, ha detto Assad, affermando che ”grazie all’intervento dell’esercito i tentativi di seminare il caos e la fitna sono falliti”.  ”I soldati hanno trovato a Jisr ash Shughur e a Maarrat an Numan (poco lontano, ndr), armi ultra moderne, strumentazioni sofisticate all’interno di Jeep… i sabotatori volevano condurre un altro massacro a Maarrat an Numan contro altri agenti, che sono stati però protetti dai residenti”, ha detto Assad.

Il ”processo di riforma in Siria continua ma non nel caos e mentre operano i sabotatori”. Lo ha affermato il presidente siriano Bashar al Assad, in un discorso in diretta tv. ”Il dialogo nazionale prosegue e coinvolgera’ tutte le componenti della nazione”, ha ribadito il rais.

I profughi siriani in Turchia fuggiti da Jisr ash Shughur ”possono tornare alle loro case e non temere alcuna rappresaglia da parte dell’esercito”, lo ha detto il presidente siriano. ”I profughi hanno la mia parola: l’esercito è lì per assicurare la loro sicurezza e mi auguro che tornino presto a Jisr ash Shughur e negli altri villaggi”, ha aggiunto il rais.

”Stiamo lavorando perché l’esercito torni presto nelle caserme”, ha detto Assad, ribadendo che ”con i sabotatori non esiste alcuna soluzione politica. ”Dobbiamo limitare con i nostri mezzi possibili questa crisi perche’ non duri mesi o addirittura anni”, ha aggiunto il rai’s ringraziando ”i ragazzi dell’esercito che hanno offerto la loro vita per la nazione”.

La reazioni internazionali. Dal discorso del presidente siriano Bashar al Assad, il ministro degli esteri Franco Frattini si aspetta il ”ritorno alla saggezza”. Lo ha detto parlando con i giornalisti al suo  arrivo al consiglio esteri a Lussemburgo. Assad ”in passato aveva molte volte fatto promesse. Sono purtroppo alcuni mesi che ha perso la bussola e si è lasciato andare ad una violenza grave ed inaccettabile”, ha sottolineato Frattini. ”La comunità internazionale gli ha dato forse ultima chance: mi auguro che se la prenda, perché altrimenti la situazione è insostenibile”.

Gli europei premeranno all’Onu a New York ”in favore di una chiara politica di sanzioni” contro la Siria. Lo ha detto il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle, in margine al Consiglio esteri della Ue. ”Le notizie che arrivano dalla Siria sono molto inquietanti, sono immagini inumane”, ha detto Westerwelle.  Per il ministro degli esteri svedese Carl Bildt. ”il silenzio del Consiglio di sicurezza può essere considerato come una tolleranza indiretta verso ciò che sta succedendo in Libia ed è inaccettabile”.

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