WASHINGTON – Siria, l’intervento militare degli Stati Uniti non durerà più di 90 giorni e non sarà in alcun caso via terra: sono le condizioni contenute nella bozza stilata dalla commissione Esteri al Senato americano che andrà in Aula dopo il 9 settembre, quando il Senato si riunirà dopo la pausa estiva.
Nella bozza si prevede un limite massimo di 90 giorni che include 60 giorni di missione vera e propria e un’estensione di 30 giorni a discrezione del presidente, previo via libera del Congresso.
Ad accordarsi sulla risoluzione sono stati il presidente della commissione Esteri del Senato Bob Menendez e il leader dei repubblicani Bob Corker. ‘‘L’autorità non autorizza l’uso delle forze armate di terra sul territorio Senato”, si legge nella bozza.
IL SOSTEGNO DI HILLARY CLINTON – Nel frattempo sul fronte interno Barack Obama ha incassato l’appoggio dell’ex segretario di Stato Hillary Clinton al Congresso.
Clinton ha rotto il silenzio sulla crisi siriana annunciando il proprio sostegno alla linea della Casa Bianca. ”Appoggiamo lo sforzo del presidente di cercare il consenso del Congresso per perseguire una risposta forte e mirata all‘uso orribile delle armi chimiche da parte de regime di Assad”, ha detto un consulente della ex First Lady a Politico.com.
IL VOTO DEL CONGRESSO – Ma se il Congresso votasse contro l’azione militare, che succederà? Lo stesso segretario di Stato John Kerry ha detto di non saperlo. ”Nel caso in cui il Congresso votasse contro l’azione militare, non so che farà Obama. Non me lo ha detto”.
Obama ha incassato il via libera dello Speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano John Boehner, e altri esponenti di spicco del Grand Old Party, come Eric Cantor. Ma la prudenza è d’obbligo: conti alla mano, sia al Senato sia alla Camera regna l’incertezza. In entrambi i rami di Capitol Hill sono ancora tantissimi i parlamentari che non si sono ancora espressi a favore dell’intervento armato voluto dalla Casa Bianca. Come ironizza amaro il repubblicano John McCain, non va bene quando ci sono 535 “commander in chief”, tanti sono i parlamentari.
Obama ha sempre detto che il suo obbiettivo non è prendere parte nella guerra civile siriana, tantomeno far cadere il regime di Bashar el Assad. Tuttavia c’è una vasta area della destra repubblicana pronta a votare l’intervento solo a patto che colpisca in maniera seria il dittatore, e lanci così un messaggio a tutti i nemici degli Usa presenti nell’area. Uno fra tutti l’ex sfidante McCain, che ha ribadito il suo voto contrario a un intervento che lasci le cose come stanno.
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