Siria. Oppositori accusano Assad di usare gas. Israele: sarebbe la sua fine

Pubblicato il 25 Dicembre 2012 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

BEIRUT, LIBANO Potrebbe essere ad una svolta la guerra civile in Siria dopo che un grupo di oppositori ha denunciato l’utilizzo di ”gas nervino”  da parte del regime di Bashar al-Assad a Homs. Se confermata, la notizia rappresenterebbe uno spartiacque.

La comunita’ internazionale, Stati Uniti e Nato in testa, hanno da tempo avvertito il regime siriano che l’uso di armi chimiche non sarebbe tollerato e aprirebbe la strada ad un intervento militare per proteggere la popolazione.

E’ stata la tv panaraba Al Jazeera a rilanciare la testimonianza di alcuni attivisti che hanno riferito come almeno sette persone siano morte ad Homs ”per aver inalato gas velenoso”. Altre decine di persone, secondo le testimonianze, sono rimaste intossicate nel sobborgo di al-Bayyada da un gas ”simile al sarin”. ”Non sappiamo di che gas si tratti, ma i medici ci hanno spiegato che ha effetti molto simili al sarin”, ha raccontato l’attivista Raji Rahmet Rabbou, mentre la tv ha mostrato alcuni video in cui si vedono delle persone con chiari problemi respiratori.

Le notizie riferite da Al Jazeera hanno aumentato l’allarme in Israele, che ha reagito con estrema durezza. Se il presidente siriano fara’ ricorso alle armi chimiche ”segnera’ il proprio destino… quella sara’ la sua condanna a morte”. Lo ha affermato martedi alla radio militare l’ex capo dell’intelligence israeliana, il generale Amos Yadlin.

Ma il ricorso alle armi chimiche, a suo avviso, rappresenta ”una linea rossa” che ne’ la Russia ne’ gli Stati Uniti potrebbero ignorare. Dunque e’ ”molto improbabile” che Assad ricorra a quella carta. Per Israele, ha aggiunto Yadlin, il crollo definitivo del regime di Assad sarebbe una buona notizia, perche’ contribuirebbe a scardinare ”l’asse Iran-Siria-Hezbollah”.

Intanto la vigilia di Natale e’ stata segnata da nuove stragi in una guerra che in 18 mesi ha causato lamorte di 30 mila persone, gran parte delle quali civili. All’indomani dell’uccisione di oltre 90 persone ad Helfaya – colpite da un bombardamento governativo mentre erano in fila per comprare il pane – lunedi sono state almeno 15 le vittime vicino Homs di un altro raid del regime, ancora nei pressi di un panificio.

Sul fronte diplomatico si segnala la visita a Damasco dell’inviato speciale Onu Lakhdar Brahimi, ricevuto da Assad. Ma la situazione e’ di stallo completo e la Coalizione dell’opposizione siriana – guidata da Ahmad Muaz al Khatib – ha rifiutato la soluzione politica prospettata proprio da Brahimi in base alla quale il presidente siriano potrebbe rimanere formalmente in carica fino alla scadenza del suo mandato nel 2014: ”Rifiutiamo ogni soluzione che non preveda, innanzitutto, l’uscita di scena di Assad”, ha detto Khatib.