Siria, Russia contro Usa: "Insinuazioni su nuovo attacco chimico di Assad sono un invito ai terroristi" Siria, Russia contro Usa: "Insinuazioni su nuovo attacco chimico di Assad sono un invito ai terroristi"

Siria, Russia contro Usa: “Insinuazioni su nuovo attacco chimico di Assad sono un invito ai terroristi”

Siria, Russia contro Usa: "Insinuazioni su nuovo attacco chimico di Assad sono un invito ai terroristi"
Siria, Russia contro Usa: “Insinuazioni su nuovo attacco chimico di Assad sono un invito ai terroristi”

MOSCA – La Russia attacca gli Stati Uniti in difesa della Siria: “Consideriamo le insinuazioni a proposito dell’uso di armi di distruzioni di massa da parte di Damasco un invito a terroristi, estremisti e opposizione armata operanti in Siria a fabbricare un’altra provocazione massiccia con l’uso delle armi chimiche”, ha dichiarato in una nota il ministero degli Esteri russo. “Tale provocazione – continua la nota – dovrà essere seguita da una punizione inevitabile nei confronti di Bashar al Assad, ovvero uno scenario già visto in Iraq, Jugoslavia e Libia”.

Con queste parole Mosca ha risposto alle dichiarazioni fatte martedì 27 giugno da Washington secondo cui Assad starebbe preparando un nuovo attacco chimico in Siria.

“Gli Stati Uniti hanno identificato i possibili preparativi per un altro attacco con armi chimiche da parte del regime di Assad che probabilmente causerebbe una strage di civili, compresi bambini”, si leggeva martedì in un comunicato della Casa Bianca, in cui si sottolineava che le attività in questione “sono simili ai preparativi fatti dal regime prima del suo attacco del 4 aprile” scorso. “Come abbiamo dichiarato in precedenza, gli Stati Uniti sono in Siria per eliminare l’Isis dall’Iraq e dalla Siria. Se tuttavia Assad condurra’ un altro attacco di massa mortale usando armi chimiche, lui e il suo esercito pagheranno un prezzo pesante”. Gli Usa avevano reagito al precedente attacco chimico con una sessantina di missili contro la base da dove erano partiti i raid.

A quelle parole era subito seguita una prima reazione di Mosca, che appoggia il regime di Damasco: “Riteniamo inammissibili queste minacce al governo legittimo siriano” e “riteniamo assolutamente inammissibile e inaccettabile l’uso di sostanze tossiche”, aveva detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando la dichiarazione con cui la Casa Bianca ha messo in guardia Assad contro nuovi attacchi chimici di cui gli Usa avrebbero individuato “possibili preparativi”.

“Siamo al corrente di questa dichiarazione e senz’altro siamo categoricamente contrari alla formulazione ‘un altro attacco’”, ha detto Peskov, sostenendo che, “nonostante tutte le richieste della parte russa, non c’è stata un’indagine internazionale imparziale” sulla strage del 4 aprile a Khan Sheikhun con l’uso di armi chimiche e che “di conseguenza” è “impossibile attribuirne la responsabilità alle forze armate siriane”.

“Non ho informazioni sulla minaccia dell’uso delle armi chimiche” in Siria, ha invece detto Peskov riguardo a un possibile nuovo attacco chimico in Siria. “Ma voi – ha proseguito rivolgendosi ai giornalisti – sapete che sono stati registrati diverse volte casi dell’uso di sostanze tossiche da parte dei miliziani, terroristi dell’Isis e di altri gruppi criminali. Probabilmente – ha aggiunto – esiste un pericolo potenziale della ripetizione di tali provocazioni”.

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