Siria, Ue e Usa danno il via alle sanzioni contro Damasco

Pubblicato il 29 Aprile 2011 - 23:04 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – L’Ue ha rotto gli indugi e ha deciso oggi di dare luce verde all’adozione di un pacchetto di sanzioni contro la Siria, nella speranza di convincere il governo di Damasco a porre fine al bagno di sangue con cui sta tentando di reprimere le manifestazioni di dissenso. L’intervento Ue e’ giunto poco dopo quello di Washington.

L’amministrazione Obama e’ scesa in campo contro la Siria con sanzioni economiche che saranno applicate contro Maher Assad, fratello del presidente siriano, e Atif Najib, uno dei suoi cugini, entrambi accusati di violazioni dei diritti umani. In serata, al termine di una lunghissima riunione del Comitato politico e di sicurezza della Ue (Cops), l’alto rappresentante dei 27 per la politica estera, Catherine Ashton, ha reso nota l’intesa raggiunta non senza fatica tra i 27 per applicare al piu’ presto possibile un embargo sulla fornitura di armi alla Siria, che sara’ esteso anche a tutte le attrezzature utilizzabili nelle azioni di repressione condotte dalle forze di sicurezza siriane contro i manifestanti. Ma l’intesa raggiunta a Bruxelles andra’ anche oltre. L’Ue ha infatti avviato la procedura necessaria per redigere una lista di esponenti politici – i principali responsabili delle azioni che in questi giorni stanno insanguinando il Paese – da sottoporre a misure restrittive quali il divieto di concessione del visto e il congelamento dei beni detenuti all’estero.

Inoltre, l’Ue ha fatto sapere di considerare di fatto sospeso e congelato fino a nuovo ordine il negoziato per il raggiungimento di un accordo di associazione che in realta’ e’ in fase di stallo gia’ dall’ottobre 2009. E che procedera’ anche alla revisione della cooperazione bilaterale, un fronte sul quale la Siria avrebbe potuto beneficiare, nel periodo 2011-2013, di circa 130 milioni di euro (oltre ad una cifra altrettanto importante stanziata per il periodo 2007-2010). L’Ue, ha sottolineato Ashton in una nota diffusa in serata, segue con ”grande preoccupazione” quanto sta accadendo in Siria ed esprime la sua piu’ ”ferma condanna per le inaccettabili violenze” di cui sono vittima pacifici manifestanti. Il ‘ministro degli Esteri’ Ue ha quindi lanciato un appello alle autorita’ siriane affinche’ pongano fine al bagno di sangue in atto, rispondano alle legittime aspirazioni democratiche del popolo siriano e rilascino al piu’ presto tutti i prigionieri politici.

L’intesa raggiunta prevede innanzitutto l’embargo sulla fornitura di armi e di attrezzature utilizzabili nelle azioni di repressione contro la popolazione, embargo che potrebbe essere operativo nel giro di pochi giorni. Gli ambasciatori dei Paesi Ue che compongono il Comitato per la politica e la sicurezza (Cops) hanno anche dato il via alle procedure per la stesura di una lista di personaggi del governo siriano – responsabili delle repressioni – che saranno sottoposte a misure restrittive quali il divieto di concessione del visto Ue e il congelamento dei beni.

L’Ue ha inoltre deciso di congelare il negoziato sull’accordo di associazione tra l’Unione e la Siria e ha assunto l’impegno di riesaminare tutte le attivita’ di cooperazione con il governo di Damasco, senza pero’ toccare quelle di diretto interesse per la popolazione (ad esempio le infrastrutture). Il pacchetto, a quanto si e’ appreso, e’ stato adottato con l’obiettivo di spingere il governo di Damasco a cambiare linea ed avviare il dialogo con le forze del’opposizione.