ROMA – Dopo l’uccisione del generale Qassem Soleimani il parlamento iracheno ha votato una mozione per chiedere al governo di cacciare la coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa. La missione è partita nel 2014 su richiesta del governo di Baghdad. Al momento ci sono 5.200 militari americani sul suolo iracheno, più forze di altri Paesi che partecipano alla coalizione. “Il parlamento – ha annunciato il presidente della Camera Mohammed Halbusi – ha votato in favore dell’impegno del governo per revocare la sua richiesta di aiuto contro l’Isis alla coalizione internazionale”.
Le autorità di Bagdad hanno inoltre annunciato di aver presentato una denuncia al Consiglio di Sicurezza Onu contro gli attacchi americani sul suo territorio. Il ministero degli Esteri ha inviato due lettere all’Onu e ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di condannare “l’assassinio” di Soleimani.
Nel frattempo la coalizione internazionale ha sospeso le sue operazioni in Iraq in seguito a una serie di attacchi che – si legge in un comunicato “hanno limitato le capacità di condurre addestramento coi partner e sostenere le loro operazioni contro Daesh”. “Per questo”, continua il comunicato, “abbiamo sospeso le nostre attività, soggette a continua revisione”. Al momento, sottolinea la nota, la coalizione è “totalmente dedicata alla protezione delle basi irachene che ospitano (le sue) truppe”. Negli ultimi due mesi, 13 attacchi missilistici, attribuiti da Washington alle milizie irachene filo-iraniane, hanno preso di mira gli interessi americani in Iraq, comprese basi militari.
Fonte: Ansa.