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Somalia, appello Onu: sostegno al governo di transizione e lotta alla pirateria

di giannattasio |22 Maggio 2010 16:38

Far riemergere la Somalia dalla spirale di violenza in cui è travolta da anni. E l’obiettivo della tre giorni di incontri cominciata il 22 maggio che riunisce a Istanbul, in Turchia, i rappresentati di 55 Paesi e di 12 organizzazioni internazionali.

A inaugurare i lavori è stato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, che si è dimostrato fin da subito fermo su due elementi centrali della discussione attorno al destino della ex colonia italiana: il Governo Federale di Transizione, guidato dal presidente somalo, Sheikh Sharif Sheikh Ahmed, deve essere assolutamente sostenuto e la lotta alla pirateria potenziata.

“Se non si raddoppiano gli sforzi per aiutare l’amministrazione – ha detto il capo del Palazzo di Vetro – ci sono poche speranze di far uscire la Somalia dal caos, riportare la pace e combattere l’estremismo. Questa conferenza offre alla comunità internazionale l’opportunità di mostrare che il pianeta è pronto a marciare assieme ai leader somali”.

In realtà il Governo Federale di Transizione controlla solo qualche quartiere di Mogadiscio, compreso il porto e l’aeroporto, e senza il sostegno di un contingente di pace ugandese e burundese, sotto l’egida dell’Unione Africana, sarebbe già stato soppresso dagli insorti islamici.

Ban Ki-Moon ha inoltre ammonito il governo di Mogadiscio, invitandolo e fornire alla popolazione i servizi di cui è stata privata da anni. Ban ha chiesto che fossero versate le diarie ai militari e alle forze di sicurezza, poichè si racconta che i generali e i colonnelli somali versino nei loro conti all’estero gran parte di quel denaro che viene stanziato dall’Onu per pagare i salari dei soldati e dei poliziotti.

Sul tavolo, poi, anche la questione pirateria, un fenomeno che infesta ormai le acque del Corno d’Africa. “Un problema che si deve affrontare con decisione”, ribadisce l’Onu.

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