Sundance Film Festival. Robert Redford attacca governo e Congresso

Robert Redford

SALT LAKE CITY, STATI UNITI -Robert Redford  attacca il Congresso e  il governo di Barack Obama e si schiera  con gli indignati di ”Occupy Wall Street”. Non e’ un segreto ”che questi siano tempi duri economicamente, non solo per il nostro Paese ma per il mondo. E penso sia abbastanza chiaro, che il nostro attuale sistema di governo non e’ mai stato cosi’ paralizzato. Quella che dovrebbe essere una situazione bipartisan con i democratici e i repubblicani, e’ stata compromessa e congelata”.

Lo sostiene  Redford in un’intervista al Salt Lake Tribune, il quotidiano della citta’ dello Utah dove si svolge  il Sundance Film Festival, da lui creato nel 1980 per dare voce ai cineasti indipendenti dalle majors di Hollywood. Il regista-attore si dice inoltre molto impressionato dalla diffusione a livello nazionale del movimento ”Occupy Wall Street” per il quale vede paralleli con il malcontento sociale degli anni ’60 e ’70.

Redford ha avuto modo di assistere ad alcune manifestazioni quand’era a Vancouver, dove ha girato il suo nuovo film da attore e regista, che promette gia’ polemiche, The Company You Keep, tratto dal romanzo di Neil Gordon.

Redford interpreta un ex terrorista, ricercato dalle autorita’, per una rapina finita in tragedia compiuta con il gruppo armato Weather Underground, nato nel 1969 come frangia radicale della non violenta Sds (Students for a Democratic Society), in risposta alla contestata guerra in Vietnam. L’uomo, che fugge da 30 anni, vivendo sotto falsa identita’, e’ costretto a venire allo scoperto da un giovane giornalista (Shia LaBeouf).

Nel cast della pellicola (che debuttera’ probabilmente in un grande festival internazionale) ci sono fra gli altri, anche Susan Sarandon, Julie Christie, Nick Nolte, Richard Jenkins e Brit Marling. Su The company you keep Redford mantiene il riserbo e dice solo che e’ ”un film molto low-budget e indipendente”. A proposito invece del Sundance l’attore e regista sottolinea che ”mostriamo storie su cio’ che le persone in America stanno realmente affrontando e vivendo, per colpa di un governo che non si e’ occupato di loro. Noi riflettiamo il 99% questa realta”’.

Secondo Redford ”si puo’ imparare molto soprattutto dai film non fiction. ”Con tutta la tv trash e la pervasiva tecnologia annulla-cervelli che si e’ creata, penso che i documentari cinematografici siano diventati una nuova fonte di verità. Io li considero quasi come una nuova forma di giornalismo investigativo indipendente che racconta alla gente le cose come realmente stanno, e con come quello sponsorizzato da grandi gruppi economici”.

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