Taiwan: Cina indignata per vendita armi Usa

La vendita di armi a Taiwan da parte degli Stati Uniti rappresenta “una evidente violazione del codice di condotta tra le Nazioni” e il governo e il popolo cinese si sentono “indignati”.

Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi intervenendo alla conferenza sulla Sicurezza apertasi oggi a Monaco, in Germania.

«Naturalmente, il governo cinese e il popolo dovranno reagire – ha tenuto a sottolineare Yang Jiechi -. È un diritto sovrano fare ciò che è necessario». «Ma qui la questione centrale – ha proseguito – è se un Paese si sente forte o meno: tutti i paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, devono proteggere i propri interessi».

«Prima di prendere una decisione – ha osservato il ministro cinese – bisogna mettersi nei panni degli altri e bisogna chiedersi: ci piacerebbe se questo venisse fatto a noi? Certamente no». Quindi, ha concluso, «spero che i nostri amici e la gente in Europa possano capire che la Cina è molto ragionevole e spero che gli Stati Uniti cambino la loro posizione sulle vendite di armi» a Taiwan.

Gestione cookie