TAMPA (USA) – Calano i riflettori sul palco della Convention Repubblicana a Tampa. I giochi sono fatti e Mitt Romney accetta la sua candidatura per la corsa alla Casa Bianca: è lui lo sfidante di Barack Obama alle presidenziali del 2012. Dodici posti di lavoro, niente aumenti delle tasse, famiglia, difesa della vita e rilancio della leadership degli Stati Uniti nel mondo: sono le cinque promesse che l’ex governatore del Massachussets ha fatto all’America. “Basta con le delusioni di questi ultimi quattro anni – ha detto – E’ tempo che ci riprendiamo la promessa che noi chiamiamo America”.
Mitt Romney, rilancia lo spirito degli Stati Uniti, il suo ottimismo e la sua voglia di andare avanti. Chiudendo la kermesse del Grand Old Party, a 67 giorni dal voto presidenziale, attacca a testa bassa Barack Obama. Lo fa contrapponendo all’idealismo inconcludente di Barack, il suo pragmatismo di padre e nonno, di chi con la sua esperienza di uomo d’affari, è capace di salvare il Paese, creare nuovi posti di lavoro, ridare speranze ai giovani. Con un filo di sarcasmo, esalta i delegati del Tampa Bay Times Forum: ”Il presidente Obama ha promesso di rallentare il flusso degli oceani e guarire il pianeta dai suoi mali. La mia promessa – dice – è quella di aiutare voi e la vostra famiglia”.
E sulla strada da seguire, Romney il pragmatico, il manager di successo lontano dai giochetti di Washington, non ha dubbi: ”La cosa di cui l’America ha bisogno oggi non è tanto difficile da scoprire. Non servono speciali commissioni governative per dircelo: sono posti di lavoro, molti posti”. Quindi l’ex governatore del Massachusetts ha difeso la sua controversa finanziaria, la Bain Capital, definendola ”una grande storia di successo americano”.
Un discorso sapientemente dosato perché tanto a scaldare la platea ci ha pensato il mostro sacro di Hollywood, Clint Eastwood, giunto a sorpresa sul palco per l’incoronazione del leader repubblicano. Eastwood si è poi esibito in una gag che ha mandato in visibilio la plate: il grande attore e regista ha intervistato una sedia vuota fingendo che ci fosse seduto Obama. Si è fatto domande e ha dato le risposte, ha ironizzato sulle lacrime di commozione per l’elezione di Barack, 4 anni fa e su quelle dei 23 milioni di disoccupati che vagano oggi per l’America in cerca di lavoro. La conclusione, un po’ cruda è stata: “Obama, stai diventando peggio del tuo vice Biden”.