Scontri in Thailandia: cinque morti e 12 feriti. Colpito anche un giornalista canadese

Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 09:17 OLTRE 6 MESI FA

Si aggrava il bilancio degli scontri in Thailandia: sale a cinque il bilancio dei morti negli scontri a Bangkok tra i dimostranti anti-governativi e le truppe dell’esercitoche che proseguono anche oggi. Lo ha constatato un cronista dell’Ansa, testimone di una sparatoria scoppiata in un quartiere della capitale, 500 metri a nord dell’accampamento dei manifestanti.

In precedenza il quotidiano locale Tha Nation aveva detto che i morti erano almeno due e 12 i feriti .

Tra i feriti ci sono tre giornalisti: un cronista canadese di France 24, subito trasportato all’ospedale Chulalongkorn, un fotografo del quotidiano locale Matichon, ricoverato al Bamrungrad, ed un altro di Voice TV, l’emittente vicina alle camicie rosse finanziata dall’ex premier Thaksin Shinawatra. Lo riferisce Nation Tv.

Secondo Cyril Payen, un collega del reporter di France 24 ferito, il giornalista “è stato colpito alla gamba mentre si trovava davanti al bazar notturno di Suam Lum. Lì sono stati sparati colpi d’arma da fuoco ad altezza d’uomo”, ha detto. Payen ha aggiunto che il ferito “è stato portato in ospedale”, ma non ha saputo precisare quale.

I testimoni hanno aggiunto che il giornalista si trovava tra i militari e i manifestanti quando è  stato colpito. Aveva una videocamera e del sangue è stato visto scorrere dalla sua mano quando è stato trascinato via dai dimostranti.

Al momento sono in corso violenti scontri tra manifestanti e polizia nei pressi del Indra Hotel, nella parte nord del presidio delle camicie rosse a Bangkok. Nell’area, dove è imponente lo schieramento di agenti in tenuta anti-sommossa, si odono colpi di arma da fuoco. Lo riferisce Nation Tv.

Ieri era rimasta uccisa una persona, 11 i feriti tra cui l’ex generale Khattiya Sawasdipol, uno dei leader della protesta, colpito al capo. Le camicie rosse – che vogliono il ritorno dell’ex premier Thaksin Shinawatra – nel corso della notte, si erano asserragliate nei pressi del Suan Lum, il mercato notturno della capitale a poche centinaia di metri dal presidio principale, nel quartiere di Silom, per impedire l’avanzata dell’esercito.

Tutta l’area era stata nuovamente isolata e privata dell’elettricità nel corso della notte. A metà mattinata, le dopo che i rossi avevano distrutto due automezzi dell’esercito e uno della polizia, i militari hanno dato ordine di avanzare, sparando lacrimogeni e proiettili di gomma.

Il colonnello Sunsern Kaewkumnerd ha detto all’agenzia France Presse di “attendersi nuove violenze in serata”. Testimoni riferiscono di aver visto arrivare decine e decine di rinforzi.

Intanto, l’ex premier Thaksin Shinawatra, in esilio, ha avanzato un pacchetto di quattro proposte al governo per porre fine all’emergenza: fermare la repressione, revocare lo stato di emergenza, aprire negoziati con i dimostranti per trovare una soluzione pacifica, e tentare la riconciliazione con tutti i partiti coinvolti.

Restano stabili le condizioni di Khattiya Sawasdipol, 59 anni, nome di battaglia ‘Seh Daeng’,(‘comandante rosso’), un ex generale alla testa di un gruppo di paramilitari all’interno del movimento d’opposizione: ieri era stato colpito alla testa da un proiettile mentre concedeva un’intervista al New York Times.