Trump è davvero cambiato dopo il fallito attentato? Chi è il vice Vance?

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 17 Luglio 2024 - 11:43
Il tentato attentato a Donald Trump

Trump è davvero cambiato dopo il fallito attentato? Chi è il vice Vance? (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Si i fa presto a dire “Trump ha cambiato strategia dopo l’attentato fallito”. Calma. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non devono ingannare i toni soft usati alla convention repubblicana a Milwaukee. La sua linea moderata può essere variamente interpretata. Dopo aver usato toni molto duri il tycoon ha (apparentemente) svoltato puntando sulla moderazione. Ha tuonato alla convention “ sono vivo grazie a Dio, adesso per gli USA e il momento della unità “. Vedremo al suo primo comizio di sabato in Michigan ,se i toni della campagna elettorale sono davvero mutati.

Benda, slogan, pugno, grida

Come si fa a dire che Donald ha mutato strategia e che d’ora innanzi, sarà “più istituzionale” perché sente più vicina la Casa Bianca? Che prove concrete sono finora emerse per sostenere che “l’effetto attentato ha cambiato tutto”? Alla kermesse di Milwaukee, accolto come un eroe dal suo popolo, Trump – fasciatura all’orecchio ferito, pugno chiuso, urlo scontato: “USA” –  non è parso poi tanto diverso. Poco prima di salire sul palco aveva registrato un video messaggio con la solita unghia. Un messaggio slogan eloquente: ”I democratici vogliono imbrogliare alle elezioni e lo faranno, votate anche per posta”. Sul palco ha rincarato la dose: “Non si ripeta il furto del 2020”.

Trump durante la sua campagna elettorale

Trump è davvero cambiato dopo il fallito attentato? Chi è il vice Vance? (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Sabato primo comizio col “falco” Vance

C’è attesa per sentire il primo comizio della nuova coppia repubblicana Trump-Vance. È il comizio- verità. Soprattutto c’è molta curiosità per conoscere il verbo di James David Vance, 39 anni, indicato martedì scorso da Trump come vice in caso di vittoria alle Presidenziali. Vance è da due anni senatore dell’importante Stato dell’Ohio. È noto per il bestseller del 2016 “Elegia americana”. Ex marine, in passato era stato tra i più critici repubblicani  del tycoon. Per Biden è “un nemico dei poveri, un difensore dei ricchi”. Lui ha già anticipato i due pilastri del suo conservatorismo: classe lavoratrice al centro e realismo in politica estera. È un intellettuale rispettato dagli avversari. Ha raccontato il malessere dei bianchi declassati. Ora vuol di dare una base culturale al populismo.