ROMA – Trump, una giornata: “Fermate quel libro, trivellate tutte le acque, punite la California”. Davvero una giornata campale per Donald Trump: il libro in uscita di Michael Wolff è un incubo di cui non si libererà nonostante l’ingiunzione presidenziale a bloccarne la vendita, il laccio dell’inchiesta sul Russiagate va sempre più stringendosi (e il New York Times documenta i tentativi falliti per insabbiare l’inchiesta a marzo e relative rabbia e frustrazione presidenziali). Per non parlare della situazione internazionale, Corea del Nord, Iran…
E se anche Steve Bannon, il suo ex più prezioso gancio con l’elettorato più conservatore, dice che gli incontri con i russi erano sovversivi (è nel libro di Wolff), il senso di frustrazione e rabbia di Trump tocca vertici di tensione che, secondo una psichiatra di Yale, davvero lo condurranno alla pazzia.
Per allentare l’assedio nelle stesse ore l’amministrazione Trump gioca la carta identitaria, la soddisfazione delle promesse alla sua parte e quindi l’attacco a qualunque cosa abbia un marcato profilo liberal o obamiano: ambiente e legalizzazione delle droghe leggere i primi bersagli nel mirino.
Uscirà domani “Fire and Fury: inside the Trump White House”, il libro che sta imbarazzando Donald Trump e la sua famiglia. Sfidando la diffida dei legali del presidente, l’editore Henry Holt ha deciso di anticipare la distribuzione, prevista inizialmente per il 9 gennaio. La motivazione è legata ad una “domanda senza precedenti”, come conferma anche Amazon, dove è il libro più richiesto. “Eccoci. Potete comprarlo (e leggerlo) domani. Grazie, signor presidente”, ha twittato l’autore, Michael Wolff.
Trump annuncerà trivellazioni offshore negli oceani. L’amministrazione Trump intende annunciare oggi che proporrà di aprire quasi tutte le acque federali per le trivellazioni di gas e petrolio, consentendo all’industria del settore di aver accesso ai giacimenti negli oceani Atlantico e Pacifico e nel Golfo del Messico che sono stati off limits per decenni.
Guerra alla legalizzazione della marijuana. Pochi giorni dopo il via libera all’uso della cannabis a scopo ricreativo in California, l’amministrazione Usa, attraverso il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, ha annunciato la fine della politica dell’era Obama di scoraggiare i procuratori federali dal perseguire reati legati alla marijuana negli stati che l’hanno legalizzata. Ora, invece, avranno maggiori margini di manovra per far rispettare le leggi sulla cannabis come meglio credono nei loro distretti.