Trump vs Rolling Stones: quando Keith tirò fuori il coltello

Trump vs Rolling Stones: quando Keith tirò fuori il coltello
Trump vs Rolling Stones: quando Keith tirò fuori il coltello

ROMA – Abituati alle smargiassate tiranniche in stile The Apprentice (nella versione italiana il boss era Flavio Briatore) stupisce davvero che Donald Trump – una minaccia mondiale lo definisce The Economist – sia stato licenziato da qualcuno. Brutalmente. Successe nel 1989 e averlo liquidato (“Sei fuori!”) aggiunge un’altra medaglia ai cattivi per antonomasia del rock di ogni epoca, i Rolling Stones.

Lo scoop è del sito specializzato Pollstar (pubblicato anche da Rockol.it) che ha pubblicato le dichiarazioni di Michael Cohl, all’epoca promoter del tour mondiale degli Stones seguito all’uscita di “Steel Wheels”. Quando prese accordi per una delle tre date americane – un vero top event – al Convention Center di Atlantic City, di proprietà di Trump, qualcosa andò storto.

Gli Stones avrebbero guadagnato un sacco di soldi con la diretta televisiva in pay per view ma di mezzo c’era appunto Trump, inviso al gruppo: l’accordo fu trovato alla sola condizione che l’eccentrico magnate non si fosse fatto mai vedere. Come spesso gli capita Trump non mantenne la parola. Cohl lo beccò mentre dava interviste prima del concerto.

Me ne andai nel camerino dei Rolling Stones. Dopo cinque minuti lui tornò in sala stampa. E, cazzo, lo stava facendo di nuovo. ‘Donald, non so se posso controllare questa cosa. Smettila’. Lo lasciai lì per tornare dal gruppo, ma stupidamente avevo lasciato il mio walkie-talkie acceso in camerino”. Gli Stones, a questo punto, sapevano tutto: “Keith tirò fuori il coltello, lo sbatté sul tavolo e disse: ‘Cosa diavolo vuoi che faccia per te? Vuoi che vada di là io e lo cacci di persona? Qualcuno se ne andrà da questo posto: o noi o lui’. Io gli dissi: ‘Tutto ok, ci penso io’.

[…] Lo so che questo edificio è di tua proprietà, ma tu e Marla (Maples, l’allora moglie di Trump) dovete andarvene. Sei licenziato’. Lui mi guardò e impazzì: ‘Tu non sai nulla. Voi ragazzi fate schifo. I sono il promoter di Mike Tyson. Io organizzo gli incontri di pesi massimi’. A quel punto notai i tre tizi che erano con lui, vestiti con impermeabili neri: due si stavano mettendo i guanti, e uno un tirapugni. Presi il walkie talkie e chiamai Jim Callahan, che allora era il nostro capo della security: ‘Jim, credo che qui ci sia un piccolo problema’. Jim mi rispose: ‘Girati’. Mi girai: c’erano 40 elementi del nostro staff con spranghe di ferro, mazze da hockey e cacciaviti. Dissi a Trump: ‘Allora, Donald, te ne vai adesso?’. E lui se ne andò. E fu così che licenziai Donald Trump” (www.rockol.it)

 

 

Gestione cookie