Rimpatri “col contagocce”, aiuti economici e per vigilare le coste: le condizioni di Tunisi a Berlusconi e Maroni

ROMA – Gli immigrati potranno tornare a Tunisi, ma l’operazione deve mantenere il basso profilo. Poi aiuti per vigilare le coste e per rilanciare l’economia. Un fidato consigliere del premier tunisino anticipa quelle che saranno le richieste del primo ministro Esbebsi che oggi, lunedì, incontra Berlusconi e il ministro dell’Interno Maroni. La Tunisia, dice Moez Sinaoui al Corriere della Sera, è pronta ”a riprendersi i suoi figli” ma non ”con operazioni spettacolari con navi cariche come se trasportassero bestiame”. La preoccupazione è più di immagine che etica: il governo è quello che ha scalzato il presidente Ben Ali ed è ancora troppo debole per sopportare eventuali proteste dei tunisini in materia.

Sinaoui fa parte della delegazione che incontrerà quella italiana guidata da Silvio Berlusconi. ”Siamo pronti a trovare una soluzione responsabile”, dice, accettando anche i rimpatri, che si possono però prevedere ”in piccoli gruppi, con rientri settimanali”. Bisogna, aggiunge, ”trovare un compromesso: l’Italia ci mandi gli aiuti per vigilare le coste e ci dia una mano per rilanciare l’economia in modo da trattenere i nostri giovani in Tunisia”.

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