Tunisi, clima ancora teso: manifestazioni in città in attesa della “Carovana della Libertà”

Pubblicato il 23 Gennaio 2011 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA

Atmosfera sempre tesa a Tunisi, dove da settimane stanno andando avanti le proteste contro il vecchio regime del presidente (ormai deposto) Ben Alì. Nella capitale proseguono le manifestazioni,e nel frattempo sta arrivando una “Carovana della Libertà”, partita dal governatorato centrale di Sidi Bouzid in direzione Tunisi. I “marciatori” sono partiti il pomeriggio del 22 gennaio dal luogo dove il 18 dicembre iniziò la rivolta contro il vecchio regime e arriveranno verso martedì 25 gennaio a Tunisi: in tutto il percorso è lungo circa 280 km. Nella capitale ci sono già gruppi di manifestanti che stanno attendendo l’arrivo di chi è in marcia.

Lungo la centrale avenue Bourghiba si sono radunate parecchie decine di persone, molti con bandiere della Tunisia, hanno scandito slogan e intonato l’inno nazionale.

Alcune centinaia di persone si sono radunate davanti alla sede del governo tunisino, dove è in corso un sit-in di protesta. I manifestanti chiedono la dissoluzione del governo ritenuto ancora troppo legato al vecchio regime. La polizia presidia la piazza, in un clima di totale calma. Intanto alcune decine di dipendenti del Comune di Tunisi manifestano davanti alla poco distante sede del municipio, lamentando le condizioni di lavoro e i bassi salari.

In marcia, secondo Mohamed Fadhel, portavoce sindacale, sarebbero al momento non meno di 2.500 persone. Vogliono le dimissioni dal nuovo governo transitorio dei ministri già in carica sotto l’ex presidente Zine al-Abidine Ben Ali. Ci si aspetta che il numero aumenti. Da Internet, specie attraverso i social network, sono partiti diversi appelli a unirsi alla protesta.

A Tunisi troveranno un’atmosfera già “calda”, visto che il 22 è stato un altro giorno di manifestazioni per le strade della capitale. Stavolta a scendere in piazza, oltre a dissidenti, studenti ed esponenti sindacali, c’è stata anche la “prima volta” per centinaia di agenti di polizia.

I poliziotti sono scesi in piazza armati solo di un nastro rosso legato al braccio e diventato simbolo della loro contestazione. Contro il nuovo governo ancora troppo legato al vecchio regime, lo stesso che li ha tenuti sotto schiaffo come tutti i tunisini. “La polizia è il popolo e il popolo è la polizia”, hanno urlato in una grande manifestazione che per tutta la giornata ha percorso come un’onda la città. Con loro i vigili del fuoco, la guardia nazionale, la protezione civile.