Tunisia: voto a luglio per la Costituente

TUNISI 24 MAG La Tunisia – TUNISI, 24 MAG – La Tunisia scegliera' i componenti dell'Assemblea costituente il 24 luglio, cioe' la data scelta da tempo, ma che, dopo la richiesta ufficiale dell'Istanza superiore per le elezioni di spostarla di qualche mese, era rimasta sino ad oggi pomeriggio ancora incerta. Quindi alle urne a fine luglio, ma quella del Consiglio dei Ministri appare una decisione politica, perche' sollecitata da partiti e societa' civile, ma che non risolve certo i tanti problemi che si dovranno affrontare, con tempi oggettivamente ristretti. Perche', ad esempio, non e' stato completato l'elenco degli aventi diritto al voto e c'e' da addestrare il piccolo esercito di scrutatori, non prima di avere formato il personale preposto a redigere le liste. Ma le esigenze della politica evidentemente hanno sopravanzato quelle della macchina organizzativa. In ogni caso, comunque, non c'era una soluzione alternativa, considerando che tra il 24 luglio e la data proposta del 16 ottobre c'e' in mezzo il Ramadan, con tutte le conseguenze pratiche che derivano. La decisione del Consiglio dei Ministri arriva dopo settimane di aspro dibattito in cui, intorno alla ipotesi di spostare la data per l'elezione della Costituente, si erano trovate a confrontarsi non solo le ragioni di chi era favorevole o contrario, ma anche l'evidenza di alcune circostanze. Innanzitutto la difficolta' logistica ad organizzare delle elezioni realmente democratiche e non, come accadeva sotto Ben Ali, una semplice presa d'atto delle decisioni del dittatore, affidate al suo braccio politico, il Rassemblement Constitutionnel democratique, sciolto dalla magistratura, ma non cancellato, come lamentano molti esponenti politici vedendone alcuni boiardi ancora in sella. Le difficolta' organizzative si accompagnano anche alle conseguenze di un quadro politico e partitico enormemente parcellizzato, un fenomeno che – diretta conseguenza della ''sbornia'' provocata dall'appena conquistata democrazia – forse ci si attendeva, ma che ha assunto dimensioni impensate. Se non si giungesse alla ratifica di alleanze, con un unico simbolo che raggruppi piu' partiti, la scheda sarebbe un vero e proprio caleidoscopio, con la confusione che ne deriverebbe, soprattutto in quelle fasce di popolazione abituate ad un voto a senso unico, come lo intendeva Ben Ali. Il fronte dei favorevoli e dei contrari allo slittamento della data del voto e' stato fortemente attestato sul ''no'', con motivazioni non sempre coincidenti, ma unite da una considerazione di fondo, e cioe' che lo spostamento allungherebbe ulteriormente una stagione di tensioni politiche e continuerebbe a privare di legittimita' le istituzioni. Il tutto in un periodo in cui l'economia segna drammaticamente il passo e alle porte del Paese bussa il terrorismo di matrice islamica. D'altra parte l'elezione dell'Assemblea costituente, seppure importantissima perche' da essa dipende la redazione della nuova Charta del Paese, e' solo un passo del cammino che dovra' poi portare all'elaborazione della legge elettorale, da cui nascera' il futuro parlamento, il primo dopo la dittatura di Ben Ali.

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