Turchia. Erdogan accusa golpisti-Pkk

ANKARA 25 MAG Nel pieno de – ANKARA, 25 MAG – Nel pieno della campagna elettorale per le parlamentari del 12 giugno, il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato il principale partito di opposizione di sfruttare una 'connection' a suo danno tra militari presunti golpisti candidati in una prigione e terroristi curdi nascosti su un monte dell'Anatolia sud-orientale. Le accuse sono state evocate con ellittici riferimenti riportati oggi dalla stampa turca riferendo su comizi che Erdogan ha tenuto ieri in centri dove e' maggioranza l'etnia curda. ''Dovreste vedere la connessione tra Silivri e il monte Kandil. E' stata confermata dal dialogo tra il Chp e il Bdp'', ha detto Erdogan snocciolando nome e acronimi molto significativi per l'elettorato turco. Silivri e' il carcere di Istanbul dove sono rinchiusi i sospetti aderenti a una presunta organizzazione eversiva nazionalista (e ultra-lacista) 'Ergenekon' che avrebbe cercato di rovesciare il governo dell'islamico moderato Erdogan. Il Monte Kandil e' invece il nascondiglio degli indipendentisti curdi del Partito di lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerato una formazione terroristica da Ue, Usa e altri paesi anche perche' la sua insurrezione ha causato dal 1984 tra i 40 mila e gli oltre 45 mila morti a seconda delle stime. La 'connection', secondo Erdogan, sarebbe provata dai contatti fra i socialdemocratici del Chp e il Partito per la Pace e la Democrazia (il filocurdo Bdp) per riempire le piazze del leader dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu quest'anno diventato improvvisamente popolare nelle province curde. La stampa di opposizione spiega l'uscita di Erdogan con lo scorno per aver visto sia comizi di Kilicdaroglu piu' affollati dei suoi ad esempio ad Hakkari, sia serrate di negozianti in presunto segno di protesta contro il premier. ''Comunicazioni fra Silviri e Kandil sono state registrate'', ha rivelato Erdogan, tornando a citare il carcere da dove si sono candidati per un seggio in parlamento (e relativa ma giuridicamente controversa immunita') tra l'altro due ex generali, due noti giornalisti, un alto magistrato ed un ex presidente della Camera di commercio di Ankara accusati aver complottato per rovesciare il governo del premier. Stando alle dichiarazione che riescono a far trapelare, in particolare il giornalista Mustafa Balbay e il generale Cetin Dogan si proclamano vittime di una persecuzione giudiziaria e difensori dello stato laico, affidato dalla Costituzione alla tutela delle forze armate ma a loro avviso minacciato dal partito islamico di Erdogan. Il premier invece, forte di sondaggi che lo danno sicuro vincitore per la terza volta consecutiva alle prossime elezioni, li considera una ''banda'' di epigoni di un potente esercito, quello turco, che dal 1960 al '97 ha compiuto quattro golpe. Oltre a Dogan, un 'cacciatore' di islamici ritenuto l'ideatore del presunto piano eversivo 'Balyoz' (Martello), candidato e' anche il generale in pensione Engin Alan, noto per le accuse di complicita' in questo ipotizzato golpe ma soprattutto perche' nel 2004 si rifiuto' di alzarsi all'arrivo di Erdogan ad una cerimonia.

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