Ucraina, la Russia: “Terza guerra mondiale è un rischio reale”. Kiev: “Stanno perdendo””

La terza guerra mondiale è un pericolo “reale” anche se l’ipotesi di un conflitto nucleare è inaccettabile: alla fine di un’altra giornata di raid su obiettivi strategici ucraini, lunedì 25 aprile, a parlare apertamente di questo rischio è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che, in un’intervista al programma Bolshaya Igra (The Great Game), accusa la Nato di entrare in una guerra per procura con Mosca attraverso la fornitura di armi all’Ucraina. 

Decisione rischiosa, avverte il capo della diplomazia di Mosca, perché si ritorcerà contro l’Occidente che vedrà diffondersi quelle stesse armi nei Paesi da cui provengono.

Secondo Kiev, però, la minaccia della terza guerra mondiale mostra che la Russia sta capendo che perderà nel conflitto in Ucraina.

Ucraina, la Russia e il rischio di una terza guerra mondiale

A proposito dell’uso di testate nucleari, Lavrov ha ricordato che a gennaio i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu hanno rilasciato una dichiarazione sull’inammissibilità di una terza guerra mondiale.

“Questa è la nostra posizione di principio – ha sottolineato -, siamo guidati da questo, e ovviamente non vorrei vedere questi rischi gonfiati artificialmente ora, quando i rischi sono piuttosto significativi”.

Ucraina, “i negoziati andranno avanti”

Una escalation temperata solo in parte dall’annuncio che i negoziati con l’Ucraina andranno avanti. Anche se Lavrov non rinuncia a lanciare una frecciata aggiuntiva: “La buona volontà ha i suoi limiti. E se non è reciproca questo non contribuirà al processo negoziale”.

Poi l’assicurazione che “noi continueremo a portare avanti negoziati con la delegazione del (presidente ucraino) Volodymir Zelensky e i contatti proseguiranno”.

Il ministro ha comunque accusato Zelensky “di fingere” di negoziare, alludendo al suo passato sul palcoscenico. “E’ un buon attore” ma, ha sottolineato, a un’attenta osservazione delle sue parole “emergeranno mille contraddizioni”.

Infine non ha trascurato di gettare un po’ d’acqua sul fuoco dichiarandosi fiducioso che “tutto finirà certamente con la firma di un accordo”, i cui parametri, tuttavia, “saranno definiti dallo stato delle conquiste sul campo”. Il riferimento al Donbass, e forse non solo ad esso, è fin troppo evidente.  

La reazione dell’Ucraina: “Putin come Hitler”

Mosca “ha perso l’ultima speranza di spaventare il mondo nel suo sostenere l’Ucraina”, ha scritto poco dopo su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

“Il discorso di un ‘reale’ pericolo di Terza guerra mondiale significa solo che Mosca avverte la sconfitta”, ha aggiunto.

Il presidente ucraino Zelensky, nel suo ultimo videomessaggio, è tornato a paragonare il suo omologo russo Vladimir Putin ad Adolf Hitler e a rimarcare l’importanza di fermarlo.

“Tutti nel mondo, anche coloro che non ci sostengono apertamente, concordano sul fatto che è in Ucraina che si decide il destino dell’Europa e della sicurezza globale, il destino del sistema democratico. La Russia – ha detto Zelensky – può spendere enormi risorse per sostenere la guerra e per opporsi anche all’intero mondo libero, ma le lezioni della storia sono ben note: se hai intenzione di costruire un Reich millenario, perdi”.

Il presidente ucraino ha poi di nuovo affermato di essere sicuro di vincere questa guerra. “Molte città e comunità – ha osservato – sono ancora sotto il controllo temporaneo dell’esercito russo. Ma non ho dubbi che sia solo questione di tempo prima di liberare la nostra terra. In due mesi hanno usato più di 1.100 missili contro di noi, ma non hanno ottenuto nulla e non ci riusciranno. Un mese fa – ha concluso Zelensky – dovevamo ancora convincere diversi paesi che scommettere sull’Ucraina significa vincere. E ora lo sanno tutti”.

 

 

Gestione cookie