Ue-Russia: sì a Mosca nel Wto, ma se rispetta i diritti umani

Il presidente russo Dmitri Medvedev

Ok all’ingresso di Mosca nel World Trade Organization, l’organizzazione internazionale del commercio. Si può parlare di un futuro senza bisogno di visti tra Russia e Ue. Ma l’ex impero cominci a rispettare seriamente i diritti umani e la libertà di stampa e – soprattutto – restituisca ”la piena integrità territoriale” alla Georgia se vuole che si facciano ulteriori passi avanti nei buoni rapporti con Bruxelles. E’ suonato così il messaggio che il presidente permanente dell’Unione europea, Herman Van Rompuy, ha letto a Dmitri Medvedev nella conferenza stampa che ha chiuso il 26° vertice Ue-Russia.

Un vertice ”storico”, secondo il Commissario europeo José Manuel Barroso, perché dopo 17 anni la Russia ha incassato il via libera dell’Unione europea all’ingresso nel Wto, l’organizzazione mondiale per il commercio che dal 1993 teneva fuori dal suo palazzo di Ginevra un’economia che oggi vale circa mille miliardi di euro e che con il suo gas riscalda l’Europa.

Il risultato lo ha portato a casa Dmitri Medvedev, che ha dato anche rassicurazioni sull’approvvigionamento energetico. Visto che le relazioni con l’Ucraina, che in passato hanno portato alla chiusura dei rubinetti del gas nel 2002 e nel 2008, sono ora migliorate, l’Europa non rischia di gelare. Purché paghi: ”La certezza in questo campo è il denaro, se ce n’è non c’è problema”.

Una franchezza, quella del presidente russo, probabilmente ispirata dal fastidio di essere stato costretto ad ascoltare in conferenza stampa – a nemmeno una settimana dal fallimento del vertice Osce e dallo scontro proprio con la Ue – una serie di richiami sui diritti umani, sulla liberta’ di stampa e sulla questione Georgia. E’ stato Herman Van Rompuy a porre l’accento forte sui temi non economici. E lo ha fatto in tre dei cinque punti del suo discorso.

”Parlo a nome dei 27 capi di stato della Ue – ha detto Van Rompuy – quando vi incoraggio a fare passi avanti in una modernizzazione della Russia che sia basata su valori democratici, sulla costruzione di una economia moderna e con il coinvolgimento della società civile”. Quindi ha continuato parlando della ”preoccupazione degli stati membri e del pubblico europeo per la situazione dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti in Russia e specialmente nel Caucaso del Nord”.

”Do il benvenuto al suo personale impegno – ha sottolineato Van Rompuy – e la incoraggio ad assicurarsi che le dichiarazioni si traducano in azioni. Il dialogo Ue-Russia sui diritti umani resta un punto importante nelle nostre relazioni bilaterali”.

Nella conclusione del discorso, il punto più dolente: il summit Osce di Astana, fallito proprio per il mancato accordo con la Russia per la realizzazione di un ‘action plan’ che risolvesse i conflitti congelati nel Nagorno-Karabakh, nella Transnistria e in Georgia. In puro linguaggio diplomatico Van Rompuy ha ricordato che ”una stretta cooperazione” è ”la chiave per il successo della cooperazione Ue-Russia in generale”. E lo ha fatto dopo aver affermato che ”la Ue chiede il ritorno di una presenza significativa dell’Osce in Georgia” e che si ”rispetti il cessate il fuoco del 2008 nonché si ripristini la piena integrità territoriale e sovranità della Georgia”.

Medvedev non ha sorriso, anche se porta a casa la luce verde per l’ingresso nel Wto entro il 2011 e la promessa di un’apertura su futuri viaggi senza visti. Che magari torneranno utili per favorire il turismo calcistico dei mondiali 2018.

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