WASHINGTON – Anche Barack Obama avra' il suo SuperPac, uno di questi super comitati politici, grazie ai quale un candidato alla Casa Bianca puo' rastrellare risorse economiche senza limiti. Lo scoop e' di Politico.com. Una svolta che segnera' fortemente il prosieguo della lunghissima campagna elettorale, da qui al prossimo 6 novembre.
Il SuperPac obamiano si chiama 'Priorities USA Action' e ha come obiettivo raccogliere nei prossimi mesi 100 milioni di dollari. Malgrado sia un fiero oppositore della sentenza della Corte Suprema che ha di fatto dato il via libera a questo discusso e discutibile sistema di finanziamento della politica, Obama s'e' dovuto piegare alla nuova situazione.
Gia' nel giorno di domani alcuni suoi collaboratori daranno l'annuncio ufficiale nel corso di una 'emergency conference call', una conferenza telefonica convocata in tutta fretta per spiegare la grossa novita' nella loro strategia di fundraising. A quanto s'e' saputo solo lo staff elettorale del presidente sara' presente agli eventi di questo Super Pac, ma non lo stesso Obama.
Pochi minuti dopo la diffusione della notizia, il responsabile della campagna elettorale di Obama, Jim Messina ha mandato una mail a tutti i sostenitori del presidente per spiegare le ragioni del gesto e prevenire eventuali proteste, soprattutto da parte dell'area piu' progressista da sempre allergica ad ogni SuperPac: ''Non possiamo tollerare che il lavoro che stiamo facendo nelle nostre comunita', con i nostri volontari e i nostri piccoli donatori, sia distrutto da centinaia di milioni di dollari spesi dai nostri avversari in pubblicita' negativa. Si tratta di un rischio reale. Ecco perche' – prosegue Messina – abbiamo assunto questa decisione. la partita e' troppo importante per poterla giocare con due regolamenti diversi. Se non agiamo subito, concediamo queste elezioni a un piccolo gruppo di persone che hanno l'unico scopo di cacciare il presidente a ogni costo''.
Insomma, il concetto di Messina e' semplice: andare allo scontro che si annuncia durissimo senza questa arma, vuol dire correre con le mani legate, senza speranza di battersi contro le maxi-organizzazioni di raccolta fondi che stanno decidendo il bello e il cattivo tempo nella sfida per la nomination repubblicana. Un fatto reale, concreto, l'ennesimo compromesso che Barack chiede ai suoi militanti 'liberal' di inghiottire senza battere ciglio.