Usa. Aumenta il divario tra super-ricchi e il resto degli americani

Un grande magazzino Walton

NEW YORK, STATI UNITI – Il movimento Occupy Wall Street ha attratto l’attenzione dell’opinione pubblica sulla enorme disparità tra le fortune dell’1 per cento dei miliardari americani e di tutto il resto della popolazione. Ma c’è una famiglia che può essere presa come esempio primario del divario tra ultraricchi e chi stenta a mettere insieme il pranzo con la cena.

I sei figli dei fondatori di Walmart – una megacatena di ipermercati a livello mondiale dove si può comprare di tutto – fondata da Sam e James Walton, avevano nel 2007 un patrimonio netto equivalente a quanto posseduto dal 30 per cento degli americani meno pagati, secondo l’analisi effettuata da Sylvia Allegretto, economista per la dinamica del lavoro all’University of California-Berkeley.

Sebbene i dati riguardanti il 2007 siano impressionanti, il divario tra gli eredi Walmart e il resto degli americani è ulteriormente aumentato di 20 miliardi di dollari, a quanto accertato quest’anno da Forbes 400.

Il divario tra la ricchezza dei Walton ed il resto del Paese esemplifica una situazione ben più impressionante. Secondo il Congressional Budget Office, i redditi dell’1 per cento dei megaricchi è cresciuto del 275 per cento tra il 1979 e il 2007, mentre per un quinto della popolazione nello stesso periodo il reddito è aumentato del 20 per cento. I Walton hanno 8.500 supermercati in 15 Paesi

Osservando la situazione da un altro punto di vista, il 10 per cento dei più ricchi controlla due terzi della ricchezza del Paese e i 400 americani in cima alla piramide della ricchezza controllano tanto quanto dispone il 50 per cento degli americani meno pagati.

Ma l’aumento della disparità dei redditi non è limitato agli Stati Uniti. Secondo l’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica, in 17 dei suoi 22 Paesi membri il divario della ricchezza non ha fatto che aumentare dal 1985. Inoltre, secondo un rapporto del Credit Suisse pubblicato dal Wall Street Journal, i ricconi del mondo controllano quasi il 40 per cento della ricchezza globale.

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