Usa, i candidati a caccia di voti moderati: “Meglio non definirsi democratici”

‘Democratico’ è diventata una parolaccia da non usare, per molti candidati democratici che vogliono essere rieletti. Così come evitano di pronunciare il nome di Barack Obama e della Speaker della Camera, Nancy Pelosi. Lo scrive il New York Times, notando come tanti candidati del partito del Presidente, nella loro campagna elettorale, stiano evitando accuratamente di associare il proprio nome al partito di cui fanno parte.

C’è chi si è ribattezzato come ‘indipendente’, per rifarsi una sorta di verginità e cercare di attirare voti moderati. E chi, come l’anziano senatore Charles Schumer, nei suoi spot, ha sorvolato sulla sua lunga militanza democratica. Un candidato di New York, addirittura si è vantato di essersi opposto alla riforma sanitaria della Casa Bianca. Un altro, in linea con il linguaggio dei ‘Tea Party’, ha già assicurato che si opporrà a ogni misura per salvare dalla bancarotta le grandi aziende.

Amaro il commento di Hank Sheinkopf, un democratico, grande esperto di campagne elettorali ”In un anno in cui è così difficile essere rieletti, per la prima volta nello stato di New York essere repubblicani non è più considerato una brutta cosa, visto che ormai dirsi democratico vuol dire essere un candidato uscente che punta alla conferma”.

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