Caccia senza tregua della Cia al bombarolo di Al Qaeda Ibrahim al Asiri

Ibrahim al Asiri

WASHINGTON, STATI UNITI – L’esperto di esplosivi di al Qaeda, Ibrahim al Asiri, e’ sfuggito ancora una volta alla trappola che la Cia gli aveva teso nello Yemen, ma l’appuntamento e’ solo rimandato: per gli 007 americani e non solo, l’inventore di sempre nuovi micidiali ordigni esplosivi per i kamikaze rimane uno degli obiettivi principali. ”E’ solo questione di tempo”, ha dichiarato un funzionario della Cia, ”poi non sarà più un pericolo”.

Di nazionalita’ saudita, 30 anni, al Asiri e’ considerato ancora piu’ pericoloso di Anwar al Awlaki, il carismatico reclutatore e capo della propaganda del ramo yemenita dell’ internazionale del terrore, ucciso lo scorso 30 settembre, in una remota regione dello Yemen, con un missile sparato da un drone della Cia, che lo considerava il ‘ricercato numero uno’.

Al Asiri pero’ rappresenta una ”minaccia operativa” maggiore di quanto non fosse al Awlaki. Benche’ ancora giovane, al Asiri ha in effetti gia’ un impressionante ‘curriculum’: la sua ‘firma’ e’ stata trovata in alcuni dei piu’ pericolosi complotti degli ultimi anni contro gli Stati Uniti. Con ogni probabilita’, e’ sua la matrice della nuova bomba ‘invisibile’ ai metal detector che la Cia e’ riuscita in questi giorni ad intercettare grazie un agente segreto infiltrato in Yemen.

Ma le sue impronte digitali sono state trovate anche sulla bomba che Umar Faruk Abdulmutallab aveva nascosto nelle mutande per farla detonare su un aereo in volo per Detroit, il giorno di natale del 2009. Bomba che non venne rilevata ai controlli dell’aeroporto di Amsterdam, e che per un provvidenziale intervento di un passeggero dell’aereo il kamikaze non riusci’ ad innescare del tutto.

E non fu rilevato alcuni mesi prima neanche l’esplosivo che proprio il fratello di al Asiri, Abdullah, aveva nascosto nell’ ano quando e’ riuscito ad arrivare sin nell’ufficio del capo dell’antiterrorismo saudita, il principe Mohammed bin Nayef. In quel caso, l’esplosione ci fu, ma la vittima designata se la cavo’ con leggere ferite, mentre l’attentatore mori’ sul colpo.

E ancora, riuscirono a superare diversi controlli anche le ‘stampanti-bomba’ che Asiri aveva confezionato e spedito nell’ ottobre del 2010 per posta aerea affinche’ esplodessero a bordo di aerei cargo in volo sulla costa Est degli Usa. In un primo momento, sembrava che il bombarolo fosse a bordo della stessa auto di al Awlaki centrata dal missile ad ottobre. Dai successivi controlli e’ stato accertato che non era lui. Anche nei giorni scorsi sembrava che stesse per cadere nel cerchio della Cia. Non era cosi’, quindi, la caccia continua.

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