ROMA – Guerre stellari, nuovo episodio nella guerra per ora fredda fra Usa e Cina. Nove satelliti di fabbricazione statunitense aiuterebbero il governo cinese sul fronte della sicurezza interna ma anche a rafforzare la sua potenza militare, nonostante la crescente diffidenza da parte di Washington nei confronti di Pechino, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.
Gli Stati Uniti non consentono alla Cina di acquistare satelliti made in USA per ragioni di sicurezza nazionale, tuttavia i satelliti sono stati venduti alla compagnia Asia Satellite Communications (AsiaSat), controllata in parte da Hong Kong, che a sua volta li ha affittati anche a clienti cinesi.
Nel corso degli anni, AsiaSat ha messo in orbita nove satelliti costruiti da società statunitensi, tra cui Boeing ed Ssl. Secondo il WSJ, a partire dal 2013, una società di telecomunicazioni statale cinese si è avvalsa della tecnologia di AsiaSat per fornire servizi mobile e internet alle forze armate cinesi, impegnate nella costruzione di installazioni permanenti sulle isole contese del Mar Cinese Meridionale.
Un decimo satellite è in costruzione da Boeing Co., oltre agli usi civili, il sistema di navigazione potrebbe aiutare la Cina in un potenziale conflitto, come guidare i missili verso i loro obiettivi. L’intricata rete di proprietà dei satelliti e le società offshore hanno aiutato il governo cinese a raggiungere i suoi obiettivi. Alcune delle più grandi società americane, inclusa l’azienda private equity Carlyle Group, oltre a Boeing, hanno indirettamente facilitato gli sforzi della Cina, ha rilevato il WSJ.
“È un serio problema etico e morale, oltre che una questione di sicurezza nazionale”, ha affermato Larry Wortzel, ex presidente della Commissione di revisione economica e della sicurezza bipartisan USA-Cina.