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Obama: “Bin Laden è stato ucciso, giustizia è stata fatta”. Il cadavere sepolto in mare

di luiss_smorgana |2 Maggio 2011 21:05

Osama bin Laden in una foto (falsa) diffusa dalla tv pakistana.

NEW YORK – “Osama Bin Laden è morto, è stato ucciso e gli Usa hanno il cadavere”, ma lo hanno già sepolto in mare. Gli Stati Uniti finalmente hanno preso, almeno così ha annunciato il presidente Barack Obama in persona, il cervello degli attacchi dell’11 Settembre contro le Torri Gemelle e il Pentagono. Lo hanno lasciato nelle acque marine perché, dice una fonte della Ap, nessun Paese avrebbe accettato il corpo di un terrorista.

Un  colpo in testa e Bin Laden sarebbe caduto, la foto è stata resa pubblica: Bin Laden ha il volto sfigurato, gli occhi cerchiati, la pelle rovinata. Già alcuni non ci credono: secondo il sito pacifista Peace Report, sarebbe in realtà un ”falso clamoroso”.

”Si tratta – scrive il sito it.peacereporter.net, che mostra la foto – di una immagine evidentemente elaborata con un programma di editing di immagini, ripresa dal sito ‘unconfirmedsources’. Il nome del file, peraltro, 20060923-torturedosama.jpg dovrebbe bastare a chiarire l’equivoco: si tratta di una foto del 23 settembre 2006 il cui nome è osama torturato”.

Erano da poco passate le 22 americane quando la notizia storica ha cominciato a circolare: prima il tam tam su internet, poi poco meno di un’ora dopo il presidente è intervenuto in diretta tv, mentre Twitter e Facebook non si sono fermati un attimo nel ping pong delle indiscrezioni sul cadavere già trattato secondo la tradizione islamica.

Il vertice della “base” è stato ammazzato domenica nei pressi di Islamabad, la capitale del Pakistan, in una operazione dei Servizi speciali Usa, grazie ad informazioni di intelligence statunitensi.

Lo scontro finale per la cattura è avvenuto a Abbotabad, nella valle di Orash a nord di Islamabad, ha confermato a GEO Tv un responsabile dei servizi di intelligence Isi mentre la tv pachistana da ore manda in onda le immagini con il corpo del capo di al Qaeda.

”Giustizia è stata fatta”, ha detto fiero Obama davanti alle telecamere e ha dato qualche dettaglio su quella fatidica operazione, una delle priorità della sua presidenza per cui ha fatto scendere in campo il numero uno della Cia Leon Panetta. Il raid è stato autorizzato una settimana fa, dopo mesi di indagini per tagliare la testa di al Qaeda, seguendo un corriere.

L’annuncio dell’uccisione di Osama ha avuto conseguenze immediate, anche economiche: il dollaro è risalito sui mercati asiatici, dopo una scorsa settimana difficile. A Washington, centinaia di persone sono accorse di fronte ai cancelli della Casa Bianca, cantando ”Usa, Usa” e sventolando, tra urla di gioia, bandiere a stelle e strisce.

A poco più di un anno dalle elezioni presidenziali del novembre 2012, Obama ha tenuto a dare la dovuta solennità all’annuncio, in diretta dalla East Room della Casa Bianca, dopo avere informato alcuni leader mondiali e i principali leader politici degli Stati Uniti. Ha parlato così il primo presidente nero degli Stati Uniti, ha comunicato con toni trionfalistici, a tutto il mondo di avere messo fine alla vita di un terrorista che è responsabile dell’omicidio di migliaia di uomini, donne e bambini innocenti”.

”Nell’agosto scorso dopo anni di lavoro senza sosta della nostra Intelligens mi è stato riferito di un possibile accesso a Bin Laden. Non era certo e ci sono voluti molti mesi per abbattere questa minaccia. Mi sono riunito ripetutamente con la mia squadra di sicurezza nazionale per raccogliere più informazioni sulla possibilità che Bin Laden era stato localizzato in un rifugio nascosto in Pakistan. La scorsa settimana ho deciso che avevamo informazioni di intelligens sufficenti per agire e ho autorizzato l’operazione per prendere osama Bin Laden e assicurarlo alla giustizia”.

”Oggi, sotto la mia direzione, gli Stati Uniti hanno lanciato un’operazione mirata contro quel rifugio ad Abbottabad, in Pakistan. Una piccola squadra di americani ha portato a termine l’operazione con coraggio e capacita’ straordinarie. nessun americano è rimasto ferito. Hanno fatto attenzione a evitare vittime civili. E dopo un conflitto a fuoco hanno ucciso Bin Laden e hanno preso in custodia il suo corpo”.

E ancora: ”Per oltre due decenni Bin Laden è stato il leader e il simbolo di Al Qaeda e ha continuato a pianificare attacchi contro il nostro paese e alleati. La morte di Bin Laden segna il risultato significativo nell’impegno della nostra nazione di sconfiggere Al Qaeda. Tuttavia la sua morte non segna la fine del nostro impegno. Non ci sono dubbi sul fatto che Al Qaeda continuerà a perseguire attacchi contro di noi. Noi dobbiamo rimanere vigili in patria e fuori, e lo saremo”.

”Nel fare questo, dobbiamo anche riaffermare anche che gli Stati Uniti non sono in guerra con l’Islam e non lo saranno mai. Ho sempre detto in modo chiaro, così come ha fatto il Presidente Bush dopo l’11 settembre che la nostra guerra non è contro l’Islam. Bin Laden non era un leader musulmano: era un assassino di massa di musulmani. Al Qaeda ha davvero ucciso musulmani in molti paesi incluso il nostro. Per questo la sua sconfitta dovrebbe essere accolta con favore da tutti coloro che credono nella pace e nella dignità umana”, ha aggiunto Obama.

”Nel corso degli anni ho ripetutamente chiarito che noi avremmo agito in Pakistan se avessimo saputo dove Bin Laden si trovava. E’ ciò che abbiamo fatto. Ma è importante precisare che la cooperazione del nostro antiterrorismo con il Pakistan ha contribuito a portarci a Bin Laden e all’edificio in cui si nascondeva. Bin Laden aveva dichiarato guerra contro il Pakistan e contro i pakistani”.

L’operazione è stata effettuata da un team di 14 Navy Seals trasportati in elicottero dall’Afghanistan al Pakistan. Una volta giunti nella abitazione dove si nascondeva il leader di Al Qaeda, i militari hanno agito per una quindicina di minuti. L’abitazione era protetta da alte mura e da cancelli di sicurezza. Un particolare insolito: il rifugio di Osama bin Laden non aveva collegamenti internet o telefonici.

Migliaia di persone a Ground Zero sono scese in piazza per festeggiare la morte di Bin Laden. A quasi 10 anni dall’attacco contro le Torri gemelle, New York scende in piazza: clacson suonano per la città. Cantando l’inno nazionale e al grido di ‘Yes we can’, i newyorkesi celebrano la morte dell’autore dell’attentato più sanguinoso in territorio americano.

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