Texas. Il governatore ultra Rick Perry in corsa per la Casa Bianca

Il governatore del Texas Rick Perry

CHARLESTON, STATI UNITI – Una carriera sulle orme di George W. Bush, quella del repubblicano Rick Perry, il ricchissimo e ultra-conservatore governatore del Texas che domenica ha lanciato la sua sfida alla Casa Bianca. Una discesa in campo accompagnata da un clima di grande attesa. A giudicare dai sondaggi, Perry fa sul serio, visto che oggi, prima ancora di andare in giro per comizi, si trova solo due punti sotto al front-runner, il candidato finora favorito, Mitt Romney.

James Richard ‘Rick’ Perry e’ nato il 4 marzo del 1950 a Paint Creek, in una zona rurale a 100 km da Abilene, Texas, da una famiglia di rancher. Sregiudicato, dalla battuta pronta, a suo favore gioca il fatto che durante il suo governatorato in Texas, a partire dal 2000, ha ottenuto notevoli successi sul fronte della creazione di posti di lavoro.

Tanto che il suo sito titola: ”Se hai bisogno di un lavoro, vieni in Texas”. Un messaggio importante se si pensa che e’ proprio questo il campo su cui i repubblicani vogliono sfidare Barack Obama.

Con un passato di capitano di aeronautica e una buona esperienza come manager nell’azienda del padre, Perry e’ un evangelico ultra-conservatore, seguace della Tarrytown United Methodist Church, la stessa frequentata da George W. Bush.  Per la prima volta nella storia del Texas, e’ stato eletto tre volte di seguito.

Indefesso sostenitore della pena di morte, e contrario all’aborto, durante i suoi mandati nel suo stato sono state portate a termine 234 pene capitali. Nel 2008 diede il suo appoggio alla candidatura repubblicana di Rudolph Giuliani.

Il giornale locale Texas Cable News rivela che ”non ha mai perso un’elezione”. ”E’ un vincente sin dai tempi della scuola, quando vinse la sfida per diventare ‘il re’ del carnevale. All’epoca – rivela il giornale – per assicurarsi la vittoria sgancio’ qualche penny ai suoi compagni”.
 
Capace di tagliare le tasse e aumentare l’occupazione, strenuo difensore del diritto a possedere armi, Perry e’ anche uno dei piu’ grandi ‘fund-raiser’, raccoglitore di soldi, degli Stati Uniti. Nelle sua campagne elettorali ha ottenuto finanziamenti da favola. Oltre 102 milioni di dollari, solo nel Texas. E oggi il New York Times titola a tutta pagina: ”Nella sua corsa alla presidenza, i soldi non sono un problema”.

Ma e’ proprio questa sua capacita’ di raccogliere montagne di dollari che sta sollevando alcuni dubbi sulla sua correttezza. Il sito progressista ‘Huffington Post’, a poche ore dalla sua discesa in campo gli ha fatto le pulci in un pezzo dal titolo sarcastico, ”Soldi divertenti”, in cui elenca molte organizzazioni sulla carta indipendenti, ma che in realta’ sarebbero state create per far affluire i soldi alla sua campagna. Molte di loro sono le cosiddette Super Pac’s a cui la legge vieta di versare soldi ai singoli candidati.

E  il New York Times di recente ha cercato di metterlo in difficolta’ rivelando un suo passato da democratico. Nel 1988, da giovane deputato statale, sostenne perfino Al Gore, futuro candidato ‘liberal’ alla Casa Bianca. Poi, ha cambiato idea.

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