WASHINGTON, STATI UNITI – Nessuno dei due e’ ancora ufficialmente candidato. Tuttavia, a Dallas, sia Hillary Clinton, ex first lady ed ex segretario di Stato, sia Jeb Bush, ex governatore della Florida, figlio e fratello di un presidente degli Stati Uniti, hanno tenuto due discorsi importanti, alla vigilia dell’inaugurazione della biblioteca dedicata all’ex presidente George W. Bush.
Tanto che la stampa americana parla chiaramente di un assaggio di quello che con ogni probabilita’ sara’ la sfida per la Casa Bianca del 2016. Una sorta di ritorno al passato di un duello che ha segnato gli ultimi decenni della politica americana, con un Bush che tenta di sconfiggere una Clinton.
L’ex segretario di Stato, nel suo primo discorso dopo le dimissioni da capo della Diplomazia Usa gode di una popolarita’ record, oltre il 64%. E rispetto a Jeb Bush, al momento, e’ in vantaggio 51 a 40. Ma al voto manca moltissimo. Per non parlare della stagione delle primarie che puo’ modificare ogni scenario..
Ma c’è anche un terzo incomodo. La senatrice Liz Warren, economista e paladina dei diritti dei consumatori Usa, sarebbe pronta a correre nella sfida presidenziale del 2016. Lo scrive il Nyt in un pezzo in prima pagina dedicato ai noti mal di pancia provocati dal Budget di Barack Obama all’ala sinistra del partito democratico.
Secondo il giornale, la Warren, gia’ consigliera alla Casa Bianca e oggi senatrice liberal del Massachusetts schierata su posizioni critiche nei confronti dell’amministrazione, sarebbe decisa a scendere in campo anche nel caso di una candidatura di Hillary Clinton, pur di battersi contro i tagli alle pensioni e alla sanita’.
Nelle ore successive alla presentazione del piano finanziario del presidente, la stessa Warren ha diffuso una mail in cui evidenzia il suo dissenso: ”Il nostro sistema previdenziale e’ cruciale nella difesa delle famiglie del ceto medio e non possiamo permetterci di arretrare, che venga smantellato pezzettino dopo pezzettino”, scrive.
Dalla sua parte gia’ si schiera Adam Green, co-fondatore dl Progressive Change Campaign Commette, un’organizzazione progressista spesso critica verso Obama: Dice: ”Se un candidato democratico si presentasse alle primarie mettendo in campo la tutela delle pensioni, otterra’ ampio seguito tra gli elettori”.