Usa, elezioni. Consigliere politico Obama attacca Romney e Gingrich

Pubblicato il 8 Dicembre 2011 - 18:58 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Il consigliere politico di Barack Obama, David Axelrod, ha fornito un duro assaggio di quella che sarà la controffensiva della Casa bianca contro i due principali avversari del presidente alle elezioni dell’anno prossimo, Mitt Romney e l’ex-speaker della Camera Newt Gingrich.

”Il vecchio partito repubblicano era abbastanza gerarchico: oggi invece e’ diviso in due: da una parte c’e’ il Tea Party, dall’altra c’e’ il partito del cocktail Martini.”. Con questa battuta Axelrod ha sottolineato le grandi differenze che ci sono tra i repubblicani, ”l’ala ultraconservatrice e populista”, vicina alle posizioni di Gingrich, e quella invece rappresentata da Romney, legata agli interessi dei miliardari di Wall Street, appunto il ”gruppo del Martini”. 

Negli ultimi anni, osserva Axelrod, ”Romney ha cercato di bussare alla porta del primo gruppo di elettori per essere accettato, senza pero’ mai riuscirci. Se, come dicono i sondaggi, e’ sempre fermo al 25% vuol dire che c’e’ un 75% che sta ancora cercando qualcuno al suo posto. E Newt Gingrich potrebbe occupare questo spazio”.

Ma proprio su Gingrich, Axelrod esprime un giudizio tagliente: ”lui e’ il ”godfather of gridlock”, ovvero ”il padrino della stagnazione”, del blocco, dei veti incrociati che portano alla paralisi”.

”Nessuno piu’ di lui – aggiunge Axelrod – ha fomentato l’atmosfera pesante che si respira al Congresso, dove i parlamentari non hanno piu’ rispetto tra di loro e giudicano i propri oppositori dei nemici, squalificandoli non solo come avversari politici, ma anche come americani”.

”Non e’ un caso che chi lo conosce bene lo sta evitando: nessuno di quei parlamentari che lui fece eleggere nel ’94, quando divenne Speaker della Camera, oggi lo sostiene”.

Infine Axelrod ha detto di essere convinto che la partita per la nomination repubblicana sara’ ancora lunga: ”Chiunque abbia seguito il dibattito sinora, ha notato che puo’ capitare di tutto. In ogni caso, a meno che non accada il miracolo che un solo candidato vinca nelle primarie iniziali, nello Iowa e in New Hampshire, credo che sara’ una corsa lunga, destinata a finire solo tra maggio e giugno”.