Usa, elezioni. Su campagna Obama l’incubo del caro-benzina

WASHINGTON, STATI UNITI – Gli ultimi dati sull’andamento dell’economia e del’occupazione sembrano sospingere Barack Obama verso la rielezione, ma nelle campagne elettorali presidenziali americane può succedere di tutto quando tutti meno se lo aspettano. Si prenda il caso del candidato repubblicano Rick Santorum, che all’inizio della contesa per le primarie era praticamente sconosciuto ed ora gode di un popolarita maggiore di quella che fino a non molto tempo fa aveva il frontrunner Mitt Romney. 

Intendiamoci, non sono in molti a credere che Santorum, un conservatore della più bell’acqua, nonostante i recenti successi abbia, alla fine dei conti, la ”gravitas” per sconfiggere Obama quando, finite le primarie, sarà in ballo la Casa Bianca. Ma è difficile che Obama si senta del tutto sicuro della rielezione, perchè un incubo perseguita la sua campagna elettorale: il caro-benzina, il cui costo ha raggiunto livelli che per gli americani sono stratosferici. E data la loro intensa passione per l’automobile, si tratta di un fantasma molto minaccioso.

Cosi’ dall’establishment del partito repubblicano, il Grand Old Party, e’ partita una nuova parola d’ordine, indirizzata innanzitutto ai candidati repubblicani che si stanno affrontando nelle primarie: cavalcare la rabbia dei consumatori, puntando il dito sulla politica energetica della Casa Bianca. I dati parlano chiaro e preoccupano lo staff presidenziale. Il prezzo della benzina normale e’ oramai schizzato a 3,52 dollari a gallone (3,79 litri), con un aumento del 30% negli ultimi due mesi.

E gli esperti prevedono che presto si varchera’ la soglia psicologica dei 4 dollari. Colpa soprattutto delle tensioni con l’Iran: le sue minacce di chiudere lo stretto di Hormuz bloccando di fatto gran parte del traffico mondiale di petrolio hanno fatto salire il prezzo del greggio a 103 dollari al barile, il livello piu’ elevato da mesi.

Ecco allora che – come riferisce il Wall Street Journal – in una riunione a porte chiuse presieduta dallo speaker della Camera John Boehner, i vertici del partito repubblicano hanno pianificato l’attacco: ”Vogliamo che questo dibattito si scateni – avrebbe detto Boehner – perche’ certamente questa estate si arrivera’ a prezzi della benzina e del gas cosi’ alti come non si vedevano da anni”.

L’obiettivo e’ quello di smontare l’ottimismo del presidente sulle prospettive dell’economia e dimostrare che il suo piano economico ed energetico e’ un fallimento, sottolineando come da quando Obama e’ presidente, dal gennaio 2009, un gallone di gas costa 1,89 dollari in piu’. E non importa se di mezzo c’e’ stata la piu’ grande crisi finanziaria dal dopoguerra.

Alla Casa Bianca e al quartier generale della campagna elettorale di Obama, a Chicago, sanno bene quali sono i rischi che si corrono su questo terreno. E al momento si aggrappano alle previsioni di molti economisti, per i quali l’attuale prezzo del petrolio incidera’ solo in maniera modesta sull’andamento dell’economia. Ma la paura che il caro-energia possa compromettere gli obiettivi di crescita economica e dell’occupazione e’ reale.

La Casa Bianca ha previsto due milioni di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti nell’intero 2012. E il presidente Obama ha assicurato che l’obiettivo di raddoppiare l’export delle imprese americane in cinque anni – promessa fatta due anni fa – e’ a portata di mano. I candidati repubblicani alle presidenziali sanno però che il prezzo della benzina alle stelle è contro Obama un’arma micidiale.

”Obama vuole prezzi piu’ alti. Vogliono scaricare sul pubblico la loro agenda economica radicale”, ha detto Rick Santorum. Non da meno l’ex speaker della Camera Newt Gingrich, per il quale i prezzi della benzina stanno raggiungendo livelli inaccettabili. Il suo motto e’: ”Trivella qui. Trivella ora. Paga di meno”.

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