Obama “on the road”: bordate a Romney e accuse alla Cina di concorrenza sleale

Obama al comizio in Ohio

MAUMEE, STATI UNITI – ‘Betting on America’,  ‘Scommettere sull’America’. E’ lo slogan scelto dal presidente Barack Obama per aprire la volata finale verso le presidenziali americane del prossimo 6 novembre. In molti sono pronti a scommettere che sara’ il nuovo ‘Yes we can’, la formula ‘magica’ che nel 2008 gli regalo’ il trionfo elettorale, aprendogli le porte della Casa Bianca.

”Bisogna scommettere sull’America. E io sto scommettendo sui lavoratori americani, sull’industria americana”, ha affermato il presidente davanti alla folla raccolta in un infuocato piazzale di Maumee, nei pressi di Toledo, Ohio.

Prima tappa di un tour a bordo del bus ribattezzato ‘Ground Force One’ che venerdi lo porta in un altro stato-chiave per la vittoria del 6 novembre: la Pennsylvania. Nei due ‘swing state’ – come vengono definiti gli Stati in cui l’esito del voto e’ incerto – Obama guida nei sondaggi. E vuole consolidare il suo vantaggio.

A Maumee sorge uno stabilimento Jeep, del gruppo Chrysler. Il posto migliore per lanciare il nuovo affondo contro la Cina, accusata di imporre dazi ingiusti sulle automobili ‘made in Usa’. Ma anche contro il suo rivale, il candidato repubblicano Mitt Romney, che ha criticato Obama per il salvataggio dell’industria dell’auto nel 2008.

The”Bisogna scommettere sull’America”, ha ripetuto piu’ volte il presidente, che per l’occasione e il gran caldo sfoggiava un look insolitamente casual, con camicia sportiva a maniche corte. E ”bisogna difendere i posti di lavoro americani”, ha aggiunto, spiegando cosi’ l’annuncio fatto poche ore prima dalla sua amministrazione: gli Usa presenteranno all’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) l’ennesimo ricorso contro Pechino.

Il capo della Casa Bianca accusa apertamente di ”concorrenza sleale”, di ”pratiche commerciali che colpiscono gli Stati Uniti” e mettono a repentaglio gran parte degli sforzi compiuti per far ripartire l’industria dell’auto americana dopo la tremenda crisi del 2008. Con ‘dazi sproporzionati” che gravano su General Motors, Chrysler e Ford. ”La Cina deve rispondere di tutto cio”’, ha tuonato Obama, mentre dalla Casa Bianca rincarano la dose, sottolineando come sul fronte dei cambi Pechino negli ultimi anni ha fatto passi avanti nel rivalutare lo yuan, ”ma non a sufficienza”.

Con tutte le conseguenze del caso sulle esportazioni americane. Se da una parte Obama sembra aver ritrovato in questa fase una verve che non si vedeva da tempo, il suo rivale Mitt Romney appare un po’ in difficolta’. La moglie Ann in un’intervista spiega come il marito stia pensando a una vicepresidente donna (anche se Condi Rice ha piu’ volte detto di ‘no’ alla possibilita’ di un ticket con Romney). Ma questi al momento ha altre grane da risolvere. Crescono i dubbi su una societa’ che il milionario mormone avrebbe alle Bermuda per pagare meno tasse e accuse di avere patrimoni offshore.

Poi c’e’ chi gli rinfaccia, anche dalla sua parte, di non aver preso una posizione chiara sulla riforma sanitaria promossa la scorsa settimana dalla Corte Suprema. Uno dei suoi portavoce in tv ha detto che Romney la pensa come Obama: quella che gravera’ su chi dal 2014 non rispettera’ l’obbligo di avere un’assicurazione sanitaria non e’ una tassa ma una sanzione. Esattamente il contrario di quello che va dicendo da giorni l’establishment repubblicano, che accusa il presidente di aver tradito la promessa di non aumentare le tasse.

Del resto Romney, quando era governatore del Masachussets, aveva presentato una riforma sanitaria molto simile a quella di Obama, e ora non vuole dare l’impressione di cambiare opinione. Ma – come scrive il Wall Street Joaurnal – il risultato e’ ”una gran confusione” che per Romney potrebbe rivelarsi molto pericolosa nella sua corsa alla Casa Bianca.

Gestione cookie