Usa, elezioni. Per restare alla Casa Bianca Obama punta sugli indignados

Mano dura della polizia contro gli indignados a Wall Street

WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, con l’economia a pezzi e la disoccupazione al 9,1 per cento, sa bene che non gli sarà facile essere rieletto per un secondo mandato alle presidenziali dell’anno prossimo, e non lo credono neanche i suoi più stretti collaboratori.

Ma gli si è presentata un’occasione da non perdere per mantenere la poltrona. Ha infatti deciso di puntare le carte che gli restano (i sondaggi lo danno sempre più giù) sul movimento degli ”indignados” di Wall Street.

Il suo staff, dopo settimane di accurate analisi, ha così deciso di fare gradualmente propria la protesta contro le speculazioni di borsa e le grosse corporation, in modo che diventi uno degli assi portanti della comunicazione della prossima battaglia elettorale. ”Pensiamo che questo tema debba essere uno dei pilastri della campagna dell’anno prossimo”, ha assicurato David Plouffe, il massimo consulente politico del Presidente, secondo quanto scrive oggi il Washington Post in prima pagina.

Contestualmente, l’obbiettivo e’ svelare la vera faccia di Mitt Romney, considerato ormai da tempo dalla Casa Bianca il vero candidato repubblicano da battere. Malgrado lui cerchi di apparire come un moderato, vicino al ceto medio, gli obamiani punteranno a raffigurarlo come un miliardario (lo è) simpatizzante delle logiche e degli intrallazzi di Wall Street. A differenza di Obama che, malgrado non sia visto molto bene dal popolo degli indignados, puo’ sempre vantare il merito di aver fatto approvare una riforma del mercato finanziario, invisa a Wall Street, che i repubblicani hanno gia’ minacciato di voler abolire nel caso di una loro vittoria.

In questo modo, gli strateghi obamiani cercheranno di volgere a proprio favore la rabbia, ma anche le speranze, di un movimento che si sta spargendo a macchia d’olio in tutto il Paese. Nel giorno in cui tutto il mondo è sceso in piazza per protestare contro la cupidigia della grande finanza, Barack Obama spera cosi’ di approfittare al meglio di un sentimento di simpatia generalizzato che ”Occupy Wall Street”, gli indignados, sta suscitando nella pubblica opinione americana.

Secondo un recente sondaggio, il 68% degli elettori indipendenti e perfino il 60% di quelli repubblicani, danno un giudizio negativo dei grandi gruppi finanziari. Per questa ragione, come titola il Washington Post, il presidente ”pensa di imbrigliare la rabbia della popolo anti-wall Street contro Mitt Romney e i repubblicani”. ”Sono convinto – afferma Plouffe – che nei prossimi 12 mesi la gente decidera’ per chi votare sulla base di una domanda: ”Chi prendera’ le decisioni piu’ favorevoli a me, piuttosto che agli speculatori di Wall Street?”.

Ma questa strategia, per essere credibile, ha bisogno di una svolta, di cui gia’ si avverte qualche sentore, ma che potrà essere piu’ chiara nei mesi a venire. Obama deve assolutamente far dimenticare i suoi forti legami stretti negli ultimi anni con le elites finanziarie. Per essere piu’ convincente, ultimamente ha gia’ puntato il dito contro, ad esempio, la Bank of America e i 5 dollari al mese che incassa per l’uso delle sue carte di credito: ”Questa – ha detto chiaro Obama – e’ esattamente una delle cose di cui la gente non ne puo’ piu”’.

Frasi forti di grande efficacia. E non e’ un caso che proprio Mitt Romney abbia avvertito il pericolo e sia gia’ corso ai ripari. Nell’ultimo dibattito in tv, ha espresso candidamente la sua solidarieta’ al movimento anti-Wall Street: ”La ragione della protesta va cercata nelle difficolta’ che il ceto medio sta affrontando in questi anni”, ha spiegato illustrando l’ovvio, senza però prenderserla con la grande finanza. Resta da vedere se gli elettori crederanno piu’ a lui che al Presidente.

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