Usa, elezioni. Rick Santorum, italo-americano, in corsa per Casa Bianca

Rick Santorum

DES MOINES, STATI UNITI – Rick Santorum, che ha umiliato il favorito rivale Mitt Romney lasciandolo vincere nei caucus repubblicani dello Iowa per soli otto voti (24,55 contro 24,54 per cento), è uscito dall’oscurità nel giro di poche settimane per diventare un candidato alla Casa Bianca con cui i suoi rivali dovranno fare i conti.

Ma per avere serie prospettive dovrà lavorare molto sodo per convincere i seguaci del partito repubblicano che ha migliori possibilità di Romney di battere il presidente Barack Obama alle presidenziali di novembre.

Oltre alla ”sorpresa Santorum”, rilevano gli analisti, i caucus dello Iowa hanno però confermato quello che tutti i sondaggi vanno dicendo da mesi. E cioè che le profonde divergenze ideologiche tra i repubblicani continuano a complicare la loro capacità di concentrarsi interamente su come sconfiggere Obama e ad impedire a Romney di appianare le divisioni interne e conquistare il consenso, se non il cuore, del Grand Old Party.

La prossima prova per Santorum, 54 anni, conservatore, di origini italiane, cattolico, ex-senatore della Pennsylvania, sarà la primaria repubblicana nello stato del New Hampshire prevista il 10 gennaio. E sarà una prova molto difficile perchè secondo gli ultimi sondaggi Romney gode di una popolarità del 41 per cento, contro il 4 per cento di Santorum. Inoltre Romney, ex-governatore del Massachusetts, ha ulteriormente rafforzato la sua posizione ricevendo l’endorsement del senatore John McCain, che nel New Hampshire gode di vasta popolarità.

Ma non tutto gioca contro Santorum, ora fortemente sospinto dal risultato ottenuto nello Iowa, che aumenterà la sua popolarità ed i finanziamenti per la sua campagna elettorale. E come osserva The Huffington Post, il New Hampshire è uno stato che non di rado assegna la vittoria agli ”underdog”, a coloro cioè che nessuno si aspettava vincessero.

Santorum, il cui nonno minatore lasciò l’Italia ed emigrò negli Stati Uniti per sfuggire al fascismo nel 1925, possiede un’altra carta vincente nel suo mazzo : la possibilità che Michele Bachmann, dopo il deludente risultato nello Iowa, abbandoni la corsa alla Casa Bianca. Secondo quanto se ne sa non ha ancora deciso, ma è noto che la maggior parte dei suoi consiglieri le sta suggerendo di ritirarsi, come stanno facendo i leader conservatori repubblicani dello Iowa. Se lo facesse, molti suoi sostenitori passerebbero dalla parte di Santorum.

Guardando innanzi, la primaria nella Carolina del Sud prevista il 21 gennaio potrebbe dare un altro slancio a Santorum, presentandolo come un’alternativa a Romney, considerato un moderato, in vista del probabile ritiro dalla gara presidenziale del governatore del Texas Rick Perry, scoraggiato dal risultato nello Iowa: solo il 10 per cento dei voti. Anche i voti di Perry potrebbero andare a Santorum.

I pochi giorni che mancano alla primaria di martedi prossimo nel New Hampshire serviranno a dimostrare quanto Santorum può rafforzarsi nella speranza di porsi sullo stesso piano di Romney agli occhi degli elettori. E sarà un test sia della reale vitalità elettorale di Santorum, sia di quanto sia effettivamente impopolare Romney tra i repubblicani per il suo moderatismo.

”La vittoria di Romney non è esattamente convincente”, scrive il New York Times, ”e la strada che ha davanti per conquistare la nomination è lunga. Ora deve fare il massimo sforzo per evitare che dopo lo Iowa nel partito repubblicano esploda l’entusiasmo per Santorum”.

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