Usa. Obama ha deciso: John Kerry segretario di stato entro fine settimana

John Kerry

WASHINGTON, STATI UNITI – John Kerry, il grande sconfitto della Casa Bianca 2004, un veterano della politica estera in Senato, tornera’ alla ribalta come segretario di Stato. Lo hanno indicato al New York Times e alla Cnn fonti del partito democratico. Barack Obama ha deciso.

L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. Il segaligno senatore del Massachusetts e’ presidente della potente commissione esteri a cui spetta il primo ‘si” sulla candidatura: la nomina dovrebbe ‘volare’ attraverso il processo di ‘advise and consent’ del Congresso prevista dalla Costituzione.

Primo uomo dopo otto anni di donne (Condoleezza Rice e Hillary Clinton) al timone della diplomazia Usa: ad accelerare la scelta di Kerry, 69 anni, e’ stata la rinuncia la settimana scorsa di Susan Rice, l’ambasciatrice all’Onu prediletta del presidente, ma anche il malore di Hillary Clinton, svenuta la scorsa settimana e vittima di una commozione cerebrale per una botta alla testa. Un malore tenuto segreto per giorni dal Dipartimento di Stato e che ha messo un’ipoteca sulle possibili ambizioni presidenziali della ex First Lady.

Solo qualche giorno fa, con Barbara Walters, il segretario di Stato si era vantata di avere una salute di ferro: ”Non e’ perche’ mi sento vecchia che non penso alla Casa Bianca 2016: sto benissimo e ho un sacco di energia”. Per Kerry e’ il lavoro desiderato da una vita: nel 2001, tornando a Washington dalla prima visita in Iowa della sua sfortunata campagna per la Casa Bianca, il senatore disse a un giornalista al seguito che essere segretario di Stato era in un certo senso ”meglio che essere presidente” perche’ il capo di Foggy Bottom non deve raccogliere fondi e puo’ occuparsi della pace e degli interessi Usa all’estero.

”Colin Powell ha il miglior lavoro del mondo”, disse Kerry a proposito del generale nero capo della diplomazia di George W. Bush. Kerry e’ figlio di un diplomatico e parla il francese come l’inglese. In tre decenni in Congresso, il senatore ha gravitato su temi di politica estera mentre il suo collega ‘anziano’ del Massachusetts Ted Kennedy si occupava di politica interna.

La nomina apre un’incognita nella Camera alta degli Stati Uniti: una volta passato al Dipartimento di Stato, il nuovo segretario di Stato dovrebbe lasciare il seggio. A quel punto si dovrebbe tenere un’elezione suppletiva assai insidiosa per il partito democratico, visto che l’asinello ha in Senato una maggioranza risicata: Scott Brown, il repubblicano battuto il 6 novembre, scalpita.

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