50 anni dopo la marcia su Washington, l’America scopre l’organizzatore gay

WASHINGTON, STATI UNITI – Cinquant’anni dopo il discorso del “sogno” di Martin Luther King, l’America scopre lo stratega gay che organizzo’ la marcia su Washington del movimento dei diritti civili. Bayard Rustin, un nero che non nascondeva la propria omosessualita’ e che venne proprio per questo motivo tenuto dietro le quinte dagli altri leader afro-americani.

Bayard Rustin
Bayard Rustin

Ma fu proprio grazie a lui che 250 mila bianchi e afro-americani si raccolsero nella capitale il 28 agosto 1963 per ascoltare il reverendo che intonava “I Have a Dream”. Oggi Rustin sta per ricevere giustizia. La Medaglia della Liberta’ alla memoria, la massima onorificenza civile americana, conferita dal presidente Barack Obama. E a partire da sabato una serie di commemorazioni nella capitale che culmineranno il 26 agosto con la proiezione di un documentario al Lincoln Theatre e l’inclusione di leader gay nel giorno clue, il 28 agosto, quando parlera’ il presidente Barack Obama.

“Difendiamo la sua legacy rimuovendo le barriere che, a causa dei pregiudizi contro gli omosessuali, gli impedirono di diventare famoso”, ha spiegato Sharon Lettman-Hicks, direttore esecutivo della National Black Justice Coalition, un’organizzazione di gay afro-americani che da anni si batte per portare alla ribalta di ruolo di Rustin. Oggi si sa: Rustin, che insegno’ a King i metodi non violenti del Mahatma Gandhi, fu il principale organizzatore della marcia. Suo il principio ispiratore, sua la complessa logistica messa in piedi in meno di due mesi, suo il manifesto in dieci punti con gli obiettivi letti dal palco a conclusione dell’evento.

Ma a causa della sua omosessualita’ mai nascosta, Bayard e’ rimasto fuori dai libri di scuola. “La marcia e’ importantissima: non possiamo permettere che una persona con tanti scheletri nell’armadio possa essere in prima fila”, disse Roy Wilkins della Naacp (National Association for the Advancement of Coloured People) e King si convinse. Fu cosi’ che ufficialmente il direttore dell’evento fu l’attivista sindacale A. Philip Randolph, con Bayard come vice.

La riscoperta di Rustin ha una valenza nuova nei giorni del cinquantenario: come dichiaro’ anni dopo lo stesso Bayard, “gli omosessuali sono il nuovo barometro dei diritti umani”. Henry Louis Gates, professore a Harvard e decano degli studi afro-americani in America, ha visto nell’occasione una foresta di simboli: Kennedy che nel 1963, lo stesso anno della marcia, istituisce la Medaglia della Liberta’ come prerogativa presidenziale.

Obama, il presidente la cui elezione e’ stata resa possibile dal “sogno” di King ma anche il primo a sostenere pubblicamente le nozze gay, che 50 anni dopo rende giustizia a Rustin conferendogli la medaglia nell’anno in cui la Corte Suprema ha posto fine alla discriminazione delle coppie omosessuali che desiderano sposarsi.

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