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Usa, “troppo crudeli con gli immigrati”: Obama denuncia sei Stati

di Maria Elena Perrero |30 Settembre 2011 8:44

Barack Obama (Lapresse)

WASHINGTON, 29 SET – Pur di recuperare il voto dei ‘latinos‘, Barack Obama agisce per via giudiziaria. L’amministrazione americana infatti oggi ha annunciato che porterà a giudizio davanti alle Corti statali le leggi che regolano l’immigrazione approvate di recente da sei Stati.

L’accusa è grave: per colpire il fenomeno dei clandestini, si rivelano crudeli e discriminatorie nei confronti degli immigrati legali. Oltre all’Arizona, la cui normativa draconiana ha provocato l’anno scorso movimenti di piazza, il Dipartimento della Giustizia porterà davanti al giudice Alabama, Utah, Georgia, Indiana e South Carolina. Un’iniziativa che non ha precedenti.

Secondo Jonathan Turley, professore di diritto costituzionale alla George Washington University, ”mai nella storia americana il dipartimento di Giustizia ha attaccato in modo così aggressivo leggi dei singoli Stati sul singolo argomento”.

La mossa di Obama arriva dopo che la Corte Suprema l’anno scorso dichiarò incostituzionale una parte della legge dell’Arizona che autorizzava la polizia a chiedere i documenti, basandosi solo sul cognome o l’accento di un cittadino. Una norma che fece sollevare tutto lo Stato, perché giudicata gravemente discriminatoria nei confronti della comunità ispanica. La Corte giudicò quella legge una grave violazione del principio di uguaglianza, tutelato dalla Costituzione americana.

Ma se da una parte cerca di tutelare gli immigrati regolari, dall’altra Obama deve dimostrare fermezza contro i clandestini, per non perdere voti nei ceti piu’ moderati che chiedono la sicurezza dei confini, legge e ordine. E per farlo, la sua amministrazione ha promosso imponenti interventi di polizia contro l’immigrazione clandestina.

Solo ieri, una vasta retata da parte della polizia migratoria americana ha portato all’arresto di oltre 2900 clandestini con precedenti penali in oltre 50 Stati. L’operazione, denominata ”Cross Check”, cioè ‘posto di blocco’, è stata condotta dagli agenti del Us Immigration and Customs Enforcement (ICE) al termine di una settimana di indagini e controlli.

La stragrande maggioranza dei fermati, 2642, erano uomini, provenienti da 115 paesi. 1600 di loro erano già stati arrestati in passato per violenze, rapine a mano armata, tentati omicidi, abusi sessuali e rapimenti. 42 fanno parte di gang organizzate e 386 erano già’ stati espulsi dal Paese e sono poi rientrati illegalmente.

”Questa operazione – spiega un portavoce del dipartimento – si inserisce negli sforzi che l’amministrazione Obama sta facendo per fermare la criminalità che viene dai clandestini e chi viola la legge sull’immigrazione”. Bastone contro gli illegali e umanità verso i regolari: è questa la ricetta con cui la Casa Bianca spera di recuperare quegli elettori che, al grido ‘sì, se puede’, nel 2008 furono decisivi per la vittoria finale.

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