Il voto contro Obama “la madre di tutte le guerre”: la crociata dei miliardari Usa

Foto LaPresse

WASHINGTON – Contro di noi ci sono miliardari, come i fratelli Koch, capaci di citare Saddam Hussein quando definiscono la prossima tornata elettorale ”la madre di tutte le guerre”. E’ quanto denuncia Jim Messina, il responsabile della campagna elettorale di Barack Obama, in una mail inviata a tutti i sostenitori del presidente.

”In una recente riunione privata nel Colorado – scrive Messina – il miliardario Charles, uno dei due controversi fratelli Kock, ha detto, usando le parole di Saddam, che il voto per loro sara’ la madre di tutte le guerre. Quindi ha letto una lista di altri 32 miliardari che hanno gia’ offerto la bellezza di un milione di dollari ciascuno da spendere per cacciare Obama dalla Casa Bianca e finanziare la rete dei gruppi che si battono per tutelare i loro interessi particolari”.

“Ovviamente tutto ciò ci sgomenta, ma tu sai qual è l’unica cosa che possiamo fare per fermarli. Ora – conclude Messina – puoi fare la tua donazione di 15 dollari o piu’ per bloccare questa gente, questi gruppi come l’American Crossroads di Karl Rove che negli ultimi mesi ha già speso oltre 200 milioni per attaccare Barack Obama”.

Nel frattempo Obama, per il rilancio della propria immagina, in vista delle elezioni del 2012, si dà alla tecnologia. Qualcuno già lo chiama “iPresident”. E non solo per la sua passione personale per i prodotti della Apple, come l’iPod o l’iPad. Barack Obama, infatti, vorrebbe sempre di più associare la sua immagine e quella del suo staff alla Casa Bianca ai prodotti dell’azienda di Cupertino, nella speranza che questo possa contribuire al suo successo nelle prossime elezioni presidenziali.

Più di una foto testimonia come Obama sia un vero e proprio fan delle invenzioni di Steve Jobs, a partire da quelle che – alla Casa Bianca o sull’Air Force One – lo ritraggono col suo Mac con la mela coperta da un adesivo col simbolo presidenziale. Molti osservatori però parlano oramai di una vera e propria campagna di marketing portata avanti dagli uomini del presidente, che puntano a sfruttare l’incredibile successo di Apple. Un’azienda che Jobs ha raccolto sull’orlo del fallimento e trasformato in un’impero. Impero che, in questa fase di crisi dei conti americani, detiene addirittura più liquidità della stessa amministrazione Usa e continua a creare posti di lavoro.

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