Usa, Obama tende la mano al movimento gay

Il presidente americano, Barack Obama tende la mano agli omosessuali.

L’inquilino della Casa Bianca, accusato dai gay di non avere mantenuto le promesse della campagna elettorale, ha partecipato ieri sera, 10 ottobre, a Washington al gala annuale della Human Right Campaign, la maggiore organizzazione per la parità dei diritti degli omosessuali.

L’evento consente ad Obama, che è solo il secondo presidente (dopo Bill Clinton) a partecipare al raduno, di spiegare per la prima volta in modo articolato la sua politica sul fronte delle battaglie dei gay per ottenere la parità di trattamento rispetto agli eterosessuali.

Il gala, che ha visto anche una esibizione d Lady Gaga (il fenomeno pop dell’estate), è stato organizzato alla vigilia della massiccia Marcia su Washington dei gay di tutta l’America per riportare sotto i riflettori un tema che ha perduto negli ultimi anni la drammatica urgenza dell’epoca quando essere contagiati col virus dell’Aids era l’equivalente di una condanna a morte.

Lo spostamento del fronte gay dalla lotta all’Aids a quella per il riconoscimento delle coppie di fatto ha fatto perdere vigore al movimento che appare inoltre diviso sulla strategia da usare.

L’iniziativa del raduno nazionale di oggi a Washington è condannata infatti da molti gruppi omosessuali che la considerano uno spreco di risorse: la lotta per la parità dei diritti si è spostata infatti a livello statale. Già sei stati hanno legalizzato le nozze tra omosessuali e altri due si preparano a farlo. Ma è in corso nello stesso tempo una controffensiva dei conservatori, con l’arma dei referendum, per annullare i progressi raggiunti dagli omosessuali sul fronte del riconoscimento delle unioni. Il 3 Novembre, per esempio, è in programma nel Maine un referendum per cancellare la legittimità delle nozze gay, sulla scia della vittoria già ottenuta in California con un analogo referendum. ”

La speranza è che, con una maggioranza democratica al Congresso e con Barack Obama alla Casa Bianca, anche a livello federale sia possibile per il movimento gay ottenere risultati concreti.

Il discorso di Obama al gala della Human Right Campaign (in programma al Convention Center della capitale con tremila invitati al costo di 250 dollari a coperto) arriva in un momento di scelte per il movimento gay, che ha ottenuto negli ultimi giorni una serie di successi. Obama ha nominato il suo primo ambasciatore gay (andrà in Nuova Zelanda) mentre la Camera ha approvato una legge che include nei “reati di odio” anche i crimini causati dall’orientamento sessuale delle vittime. Inoltre la Disney, la compagnia di Topolino, ha appena nominato il suo primo capo degli studi cinematografici gay.

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