Usa, Casa Bianca 2016. Spunta nome Rahm Emanuel, sindaco Chicago, amico Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – Non solo Hillary Clinton o Joe Biden. Per la corsa alla Casa Bianca del 2016 spunta un altro nome eccellente, quello di Rahm Emanuel.

Il sindaco di Chicago ed ex braccio destro del presidente Barack Obama, starebbe infatti seriamente pensando a candidarsi per le prossime presidenziali, ma solo se l’ex First Lady, che da pochi giorni ha lasciato la guida del Dipartimento di Stato, dovesse rinunciare. A riportarlo sono alcuni media americani, citando fonti autorevoli del partito democratico.

Fonti secondo le quali nelle ultime settimane ci sarebbero stati contatti tra Emanuel e coloro che, dentro e fuori il partito democratico, stanno lavorando per raccogliere i fondi per la sua rielezione a primo cittadino della ”Windy City” nel 2015. Fondi che potrebbero invece essere dirottati su una ipotetica campagna presidenziale.

I piu’ stretti collaboratori di Emanuel smentiscono categoricamente le indiscrezioni. Ma le voci si rincorrono, e parlano di diverse telefonate fatte dal sindaco di Chicago per sondare il terreno e di incontri e scambi di vedute avuti a Washington in occasione dell’Inauguration Day, quando ha preso ufficialmente il via il secondo mandato di Barack Obama.

Del resto, che il cinquantatreenne Rahm sia molto ambizioso non e’ un segreto per nessuno. Figlio di un medico israeliano, con doppia cittadinanza fino ai 18 anni, Emanuel – che ha un passato da ballerino di danza classica – prima di diventare sindaco ha avuto una carriera lontano dalle luci della ribalta, ricoprendo pero’ ruoli strategici e di potere: prima come uno dei consiglieri del presidente Bill Clinton, poi come capo dello staff della Casa Bianca nei primi anni di Obama.

Il legame con quest’ultimo e’ molto forte ed Emanuel e’ stato proprio uno dei principali artefici del secondo trionfo di Obama, guidando il comitato per la rielezione e coordinando il Super Pac ”Priorities Usa”, il supercomitato per la raccolta fondi durante la campagna elettorale.

Certo, per Emanuel non sono tutte rose e fiori. E’ piu’ volte finito al centro delle polemiche negli ultimi tempi per l’intollerabile aumento della criminalita’ a Chicago, con un record di omicidi senza precedenti in questo inizio di 2013 che sembrano far ripiombare la citta’ ai tempi di Al Capone. Tanto che Obama ha scelto proprio la sua Chicago per pronunciare l’ennesimo appello al Congresso per varare l’auspicata stretta sulla diffusione delle armi da fuoco. Il noto politologo Larry Sabato fa poi notare come Rahm è considerato poco ”bipartisan” e poco incline al dialogo, e per questo ha ”molti nemici”.

Ma in questa fase politica di radicalizzazione – sottolinea Sabato – e’ stato invece fortemente ”partisan” e questo potrebbe diventare un vantaggio rispetto agli altri possibili candidati nel partito dell’asinello. Nella rosa dei possibili nomi fin qui emersa, del resto, a parte la Clinton non giganteggia nessuno – rileva ancora Sabato.

A parte l’attuale vicepresidente Biden, che fra quattro anni pero’ spegnera’ ben 74 candeline, e il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ci sono il governatore del Maryland, Martin O’Malley, l’ex governatore del Montana Brina Schweitzer e la senatrice dello Stato di New York, Kristen Gillibrand. Occhio pero’ – affermano in molti – al giovane sindaco di San Antonio, Julian Castro. Anche se nessuno ha l’esperienza che Emanuel ha acquisito in anni di gestione del potere alla Casa Bianca.

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