Usa, Sarah Palin: “Uno spinello ogni tanto non è mica un dramma”

Sarah Palin sponsor degli spinelli: la ex governatrice dell’Alaska ha mostrato un lato inedito della sua bizzarra personalità proclamando che un po’ di fumo, nella privacy di casa, non è poi un dramma. “Se parliamo di marijuana, non sono favorevole alla legalizzazione”, ha detto la Palin in una intervista alla Fox Business News in coppia con il repubblicano libertario e abolizionista Ron Paul: “Legalizzare la marijuana incoraggerebbe i ragazzini a pensare che fumare fa bene”, ha detto la Palin in disaccordo con Paul.

Sarah Palin

Poi però la madrina dei tea party, il movimento degli arrabbiati, ha spiegato che a suo avviso l’uso della marijuana “dovrebbe essere il problema minore per questo paese”. “Dobbiamo dare priorità al lavoro della polizia. Se qualcuno si fa uno spinello in casa e non fa male a nessuno, forse ci sono cose più importanti di cui si dovrebbero occupare i nostri poliziotti”, ha detto la Palin che ha confessato di essersi fatta le canne lei stessa prima che nel 2006 l’Alaska tornasse a penalizzare le droghe leggere.

Con la nuova boutade sugli spinelli la Palin si conferma un personaggio anomalo della politica americana: la ex governatrice dell’Alaska e numero due di John McCain, finita la settimana scorsa in copertina di Newsweek come ‘Santa’ con tanto di aureola, è diventata per le donne bianche che si identificano nella fede evangelica “una sorta di profeta dei nostri tempi” che predica i valori di Dio, della bandiera e della famiglia, “ricostruendo la destra religiosa, ma a sua immagine e somiglianza”.

Una ‘mamma orsa’ come si è autodefinita lei stessa e ha definito le candidate repubblicane da lei sponsorizzate alle elezioni di metà mandato, Sarah ha innestato sull’albero della destra religiosa, secondo Newsweek, il suo particolare tipo di femminismo: superdonna che non ha paura di adorare il marito Todd e non esita a scontrarsi con uomini potenti. La Palin, che ha come eroina Margaret Thatcher, ammira i movimenti per l’abolizione della schiavitù e delle suffragette che hanno conquistato alle americane il diritto al voto, non però le femministe storiche grazie alle quali l’aborto è diventato negli Stati Uniti un diritto di scelta protetto dalla Costituzione.

Gestione cookie