Usa. Torna Sarah Palin, attacca Obama ed esalta il possesso delle armi

WASHINGTON, STATI UNITI – Sarah Palin torna sulla scena nazionale infiammando i partecipanti al convegno ultraconservatore del CPAC (Conservative Political Action Conference). L’ex-governatrice dell’Alaska ed ex-candidata repubblicana alla vicepresidenza, ormai piu’ star tv che leader politica, parla per mezz’ora entusiasmando la platea vicina al Tea Party che da sempre stravede per i suoi attacchi a effetto e battute a doppio senso.

”Il bulldog con il rossetto” come amava definirsi nel 2008 attacca subito il bersaglio grosso, il detestato Barack Obama accusandolo di voler dividere il Paese: ”Il presidente deve capire che la campagna elettorale e’ finita. Abbiamo riconosciuto che ha vinto, ma ora abbandoni il ‘gobbo’ e si metta a fare il suo lavoro per il bene di tutti, non per i ”latinos’e per gli afro-americani’ ma per tutti gli americani”. Quindi, riecheggiando le critiche di Donald Trump, se la prende con Karl Rove, l’ex spin doctor di George W. Bush e grande stratega della campagna fallimentare di Mitt Romney:

”Oggi – incalza Palin – l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno a Washington e’ altri architetti, scienziati politici, del Texas che vengano a dirci per chi votare”. Nella consueta foga polemica contro i ”media ultra-progressisti” e ”i politicanti nullafacenti di Capitol Hill”, Palin non risparmia ovviamente critiche durissime anche all’establishment repubblicano.  Sarah Palin, esorta tutti i leader del suo partito a ”farsi da parte”. ”Deve essere chiaro a tutti che il nostro obiettivo non e’ fare il restyling a un partito, ma ricostruire un Paese sulla base dei nostri principi di liberta’, contro l’invadenza dello stato. Questa e’ la vera battaglia che dobbiamo combattere e vincere”.

Sempre ricalcando lo schema secondo cui il vero cambio viene dal basso, cita la stella polare della sua concezione politica, l’icona conservatrice che e’ Margaret Thatcher: ”Lei ci ha sempre insegnato che bisogna vedere i problemi con gli occhi della gente comune, non delle elite. E che si deve tener duro sostenendo i propri principi, anche di fronte alla sconfitta”. Quindi s’e’ lasciata andare a qualche gag all’insegna del politically incorrect, provocando il visibilio di un’America profonda che l’ha sempre amata per questa sua capacita’ di andare contro i comportanti virtuosi dei ‘liberal’ della East Coast.

Cosi’, in una pausa del suo discorso, s’e’ dissetata con una mega bibita dolce, di quelle ipercaloriche che il sindaco di New York Michael Bloomberg vuole mettere fuori legge per combattere l’obesita’. ”Finalmente posso bere in pace, qui in giro non c’e’ Bloomberg, per fortuna”, ha detto tra gli applausi.

Infine, l’ovazione piu’ grande l’ha ricevuta quando ha difeso la liberta’ di possedere un’arma. Ha raccontato che a Natale il marito Todd le ha regalato un armadietto per conservare una pistola in macchina e lei a lui un’fucile. ”Cosi’ – ha concluso con un doppio senso di quelli che piacciono molto alla sua gente – ora lui ha il fucile e io la custodia dove metterlo”.

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