Usa, Tribunale blocca riforma immigrazione: schiaffo ad Obama

Usa, Tribunale blocca riforma immigrazione: schiaffo ad Obama
Barack Obama (Ansa)

NEW YORK – Nuovo schiaffo a Obama sulla riforma dell’immigrazione, ancora una volta bloccata. Stavolta è stata una Corte d’appello federale a fermarla, rendendo così sempre più difficile realizzare il sogno del presidente americano nei 20 mesi che gli rimangono alla Casa Bianca: legalizzare milioni di immigrati clandestini, la maggior parte di origine ispanica, costretti a vivere e lavorare illegalmente negli Stati Uniti. La situazione è il frutto del lungo braccio di ferro tra la Casa Bianca e il Congresso, con quest’ultimo che fino ad oggi si è rifiutato di approvare una riforma complessiva dell’immigrazione a causa delle resistenze del partito repubblicano.

Un ostruzionismo che mesi fa ha portato Barack Obama a varare un decreto esecutivo per sbloccare la situazione. Il provvedimento istituisce un nuovo programma grazie al quale i genitori di immigrati divenuti cittadini Usa o legalmente residenti in Usa possono essere regolarizzati, senza più rischiare di essere espulsi e rilasciando loro un permesso di lavoro. Il decreto prevede poi gli stessi benefici per gli immigrati che sono arrivati illegalmente negli Stati Uniti da bambini. In tutto si tratta di circa 5 milioni di persone che potrebbero essere messe in regola. Ma il Texas, Stato di frontiera, e altri 25 Stati Usa hanno fatto ricorso contro la riforma del presidente accusandolo di aver abusato proprio dei suoi poteri costituzionali. Un ricorso che aveva già bloccato la riforma alla vigilia della sua entrata in vigore e che oggi è stato accolto anche in sede di Corte d’appello federale. Corte che ha respinto la richiesta di andare avanti presentata dall’amministrazione.

A questo punto è difficile prevedere se la storica riforma darà i suoi risultati prima che Obama lasci la presidenza. Dalla Casa Bianca e dal Dipartimento alla Giustizia finora nessun commento sulla decisione dei giudici. Ma la battaglia è destinata ad andare avanti. Le associazioni per la difesa dei diritti civili e degli immigrati, intanto, hanno lanciato un appello al presidente Obama perché a questo punto ricorra davanti alla Corte Suprema, senza più alcun ritardo. Ma non è detto che nelle prossime settimane si muova qualcosa in Congresso. Con la campagna elettorale per le presidenziali del 2016 già iniziata, una bomba come quella dell’immigrazione rischia di danneggiare oltremodo la destra. Destra che per tornare alla Casa Bianca ha disperatamente bisogno del voto dei latinos.

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