Usa. Il Texas vuole la secessione dal resto dell’Unione

Gli Stati Uniti senza il Texas

HOUSTON, STATI UNITI – La richiesta sottoposta in forma di petizione alla Casa Bianca e’ chiara, e anche vagamente intimidatoria: il Texas vuole che gli sia concesso di ritirarsi ”pacificamente dagli Stati Uniti d’America, e creare il suo nuovo governo”.

Una richiesta che ha raccolto oltre 116 mila firme, ben oltre le 25 mila previste per ottenere una risposta, e ora l’amministrazione Obama dovra’ pronunciarsi in merito, anche non e’ ben chiaro quando.

”La febbre della secessione ha colpito diverse aree del Texas”, scrive il New York Times, notando che l’argomento negli ultimi anni si e’ spostato costantemente dalla destra estrema verso il centro. A sostenerla c’e’ anche un candidato repubblicano alla carica di governatore dello Stato, Larry Scott Kilgore, che ne e’ un tale sostenitore da aver deciso di inserire ufficialmente tra il suo nome e cognome la parola, scritta in carattere maiuscoli, Secede (secessione).

E nel suo sito web afferma che e’ al primo punto del suo programma, ”tutto il resto puo’ aspettare”. Anche l’attuale governatore Rick Perry, che si e’ battuto per la nomination repubblicana alle presidenziali di quest’anno, poi vinte da Mitt Romney, nel 2009 ha in due occasioni pubbliche fatto affermazioni lasciando intendere una certa simpatia per la causa secessionista. Salvo poi affermare tramite un comunicato della sua portavoce che ”il governatore Perry crede nella grandezza dell’Unione e che niente dovrebbe essere cambiato”, anche se ”condivide la frustrazione di molti americani causata dal nostro governo federale”.

Una frustrazione che ha portato alla creazione di movimenti secessionisti analoghi anche in altri Stati tra cui l’Alabama, la Florida e la Louisiana, anche se non cosi’ vasto come quelli dello Stato della Stella Solitaria, come viene chiamato il Texas. Che e’ il secondo piu’ grande dell’Unione (sarebbe il primo se si sciogliessero i ghiacci dell’Alaska dicono (dicono i texani tra il serio e il faceto) e ”ha un’economia maggiore del 30 per cento di quella dell’Australia”, come afferma Larry ‘Secede’ Kilgore. La possibilita’ che gli indipendentisti abbiano la meglio pero’ spaventa alcuni.

Come un certo Caleb M. che a sua volta ha presentato una petizione alla Casa Bianca per chiedere che alla citta’ di Austin, capitale dello Stato, ”venga concesso di ritirarsi pacificamente” dal Texas, nel caso che lo Stato ”abbia successo nel suo attuale tentativo di secessione”. Finora la sua richiesta ha ottenuto poco meno di 8.300 firme. Ha tempo fino al 12 dicembre per arrivare a 25 mila e fare in modo che venga considerata. I secessionisti avevano invece tempo fino al 9 dicembre, ma sono gia’ a 116.678 firme, e il totale continua a salire.

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