CITTÀ DEL VATICANO – I nomi dei monsignori, la metratura dei loro mega appartamenti e i particolari delle loro spese folli. Ecco un elenco preso da “Avarizia” (Emiliano Fittipaldi, Feltrinelli) e Via Crucis (Gianluigi Nuzzi, Chiarelettere), i due libri sugli scandali in Vaticano, in parte emersi nel caso “Vatileaks 2” che ha portato all’arresto di monsignor Vallejo e della lobbista Francesca Immacolata Chaouqui, accusati di aver spiato – tra gli altri – papa Francesco.
Dell’attico dell’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, per il quale la fondazione Bambin Gesù ha pagato 200 mila euro per i lavori di ristrutturazione, resta solo da determinare se la metratura sia di 700 o di soltanto 500 m².
Poi, nella palazzina del Sant’Uffizio, accanto a Porta Cavalleggeri, ci sono i mega appartamenti dei cardinali Velasio De Paolis, Franc Rodé e Kurt Koch. Nello stesso palazzo si adatta in una casa da 417 metri quadrati lo statunitense Raymond Leo Burke, patrono del sovrano militare ordine di Malta.
Spostandosi di poche decine di metri, nel quartiere di Borgo Pio, c’è la casa di 524 metri quadrati del cardinale americano William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina e la Fede. Scrive Francesco Grignetti su La Stampa: “Abituato al gran lusso, il cardinale ha avuto uno spiacevole incidente qualche settimana fa alle Hawaii: è stato arrestato per guida in stato di ebbrezza”.
Il cardinale canadese Marc Ouellet, refetto della Congregazione per i vescovi, risiede in un bel palazzo a ridosso di via Conciliazione, in una casetta di quasi 500 metri quadrati.
Vive in 424 metri quadrati monsignor Sergio Sebastiani, 84 anni, membro della Congregazione per i vescovi e di quella per le cause dei santi.
Il cardinale Domenico Calcagno, detto “Monsignor Rambo” per la sua passione per i fucili, presidente dell’Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), oltre all’appartamento di servizio ha voluto dotarsi anche di un buen retiro con appartamento e cascina immersi in una ventina di ettari all’interno della tenuta San Giuseppe sulla Laurentina. Chi c’era prima di lui all’Apsa? Monsignor Nunzio Scarano, indagato per riciclaggio, che viveva a Salerno in un appartamento di 800 metri quadri con ori, argenti e quadri di De Chirico. E non finisce qui. Sempre Grignetti su La Stampa:
Altri residenti vicini al Sant’Uffizio sono porporati e monsignori di rango:
il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi (265 mq);
l’ex segretario di Ratzinger monsignor Josef Clemens (226 mq);
il cardinale Paul J. Cordes (259 mq), capo della Commissione disciplinare della curia romana;
il vescovo Giorgio Corbellini (204 mq).E certo è un bel contrasto, tra il Pontefice che vive in 50 metri quadri a Santa Marta e questi principi della Chiesa che non rinunciano al lusso. Nessuno li obbliga, sia chiaro. Il cardinale Achille Silvestrini abita da sempre alla palazzina della Zecca in un modesto appartamento.
E come lui, il cardinale Beniamino Stella, ministro vaticano del Clero, nel palazzo delle suore di via dell’Erba.
Interessante un altro particolare emerge da “Avarizia” di Fittipaldi, e riguarda la relatrice del disegno di legge sulle unioni civili, una di quelle piccole riforme che possono dare tanto fastidio alla Chiesa: parliamo della senatrice pd Monica Cirinnà e di suo marito Esterino Montino, sindaco pd di Fiumicino, che vivono in un appartamento di Propaganda Fide per 360 euro al mese.
Concludiamo con il cardinale australiano George Pell, detto “il Ranger”, chiamato a Roma a sistemare i conti in Vaticano. Un hacker ignoto è riuscito a scovare la sua nota spese, che è finita in “Avarizia” di Fittipaldi e che non è coerente col profilo di uno “spending reviewer”. Oltre mezzo milione di euro (501 mila) spesi in 6 mesi, dal luglio 2014 al gennaio 2015.
Nell’elenco c’è un sottolavello da 4600 euro, ma anche 7292 euro di tappezzeria, 47 mila euro per mobili e armadi, lavoretti vari da 33 mila euro. Il cardinale o uno dei suoi segretari hanno messo in nota spese anche gli acquisti fatti al negozio Gammarelli, sartoria storica che dal 1798 veste la curia della Città Eterna: in genere i porporati pagano di tasca loro tuniche e berretta, stavolta la segreteria ha fatturato direttamente abiti per 2508 euro.
Pesante anche il capitolo viaggi. Il «Ranger» per andare da Roma a Londra lo scorso 3 luglio ha speso 1103 euro, business class. Quattro giorni dopo si è fatto rimborsare un volo Roma-Dresda, in Germania, da 1150 euro, un altro per Monaco da 1238, mentre lo scorso settembre la Scuola dell’Annunciazione del Devon, di cui l’ultraconservatore è diventato «patrono», ha dovuto sganciare per un Roma-Londra 1293 euro.
Per la cronaca, nota a tutti ma val la pena ricordare: il Papa vive in cinquanta metri quadri.